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Combattenti della notte

Regia di Melville Shavelson vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Combattenti della notte

di berkaal
6 stelle

Un film è come una ricetta: la qualità degli ingredienti è importante ma è fondamentale sapere come cucinarli, altrimenti il risultato può essere disastroso. Qui gli ingredienti sono ottimi: c'è la nascita dello stato di Israele, argomento storico poco sfruttato e quindi sconosciuto (almeno a me) e quindi interessante e tutto da scoprire, c'è la vita avventurosa di un colonnello degli Stati Uniti, c'è il fascino della Palestina e per finire anche un cast stellare. Ma il cuoco, a mio avviso, è un pasticcione: gli attori sono usati poco e male (John Wayne e Yul Brinner hanno parti minime, Frank Sinatra ne ha addirittura una ridicola e Kirk Douglas non ha la possibilità di sfoggiare il solito carisma), la Storia viene maltrattata (non vengono mai usati i veri nomi dei personaggi, ma solo discutibili pseudonimi) e i pochi momenti di ironia sono dosati malissimo (la scena di Marcus che si lancia dall'aereo fa cadere le braccia). Insomma la vicenda è narrata in modo tanto squinternato che non sembra nemmeno tratta da una storia vera ed è curioso scoprire che il finale, che sembra tratto da una storia di Creepy, è invece aderente alla realtà. Curiosità: prima apparizione su celluloide di Michael Douglas, nei panni di un autista di jeep, non accreditato.

Sulla trama

Mickey Marcus, colonnello di origine ebraica dell'esercito degli Stati Uniti, combatte nella Seconda Guerra Mondiale ed è testimone degli orrori dell'olocausto. Nel 1948 viene contattato dagli israeliani che lottano per fondare uno stato indipendente, e dopo le iniziali titubanze ed incertezze riesce ad ottenere ottimi risultati e a sentirsi uno di loro. Ma il destino è in agguato.

Sulla regia di Melville Shavelson

Il punto debole di questo film, la sua direzione non mi è affatto piaciuta, le sue scelte mi sembrano molto opinabili.

Sull'interpretazione di Kirk Douglas

Fa quello che può, ma non è lui che mena le danze, e non ha modo quindi di esprimere tutto il suo talento.

Sull'interpretazione di Angie Dickinson

L'allora sposa di Burt Bacharach non sfoggia qui le sue famose gambe, ma è costretta ad interpretare la moglie rompiscatole e piagnucolona.

Sull'interpretazione di Senta Berger

La bella austriaca è credibile nei panni della pasionaria israeliana, ma nonostante sia accreditata come coprotagonista non ha molto spazio e deve affrontare uno script scadente, come nel caso della discutibilissima battuta sulle prestazioni sessuali del marito.

Sull'interpretazione di Frank Sinatra

Più che un cameo, il suo è un cammello. E' incolpevole protagonista di uno dei momenti peggiori del film, una parte che mi meraviglio lui abbia potuto accettare.

Sull'interpretazione di John Wayne

Forse il più "in parte", il suo apporto è però talmente limitato che non riesce a risollevare più di tanto le sorti del film.

Sull'interpretazione di Yul Brynner

Interpreta Asher Gonen, un comandante israeliano. Anche lui non ha modo di dare un robusto contributo alla causa.

Sulla colonna sonora

Musica di Elmer Bernstein, una garanzia per questo genere di film.

Cosa cambierei

Il regista.

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