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L'ultimo dei Mohicani

Regia di Michael Mann vedi scheda film

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La recensione su L'ultimo dei Mohicani

di rocky85
8 stelle

Nord America, 1757. Mentre infuria la guerra tra inglesi e francesi per il possesso delle colonie americane (la cosiddetta guerra dei sette anni), tre guerrieri mohicani (gli ultimi rimasti della loro stirpe) salvano le due figlie di un colonnello inglese da un attacco degli uroni, nemici giurati dei mohicani. Per riportarle in salvo dovranno attraversare molti pericoli e numerosi agguati, mentre nasce l’amore tra “Occhio di falco” (Day-Lewis), inglese di nascita ma mohicano di adozione, e la bella e fiera Cora (Stowe). Tratto dall’omonimo romanzo (1826) di James Fenimore Cooper (già portato al cinema altre volte), L’ultimo dei mohicani è il quarto lungometraggio cinematografico di Michael Mann che, oltre a dirigerlo, lo co-produce e ne sceneggia l’adattamento. Mann, da sempre a suo agio con gli scenari urbani e metropolitani, poteva sembrare il regista meno adatto per portare sulla scena questa storia. Invece la sua si rivela una scelta vincente. Interessato da sempre alla materia filmica vista come esaltazione della visività, Mann si addentra nella giungla nordamericana così come aveva fatto con la giungla cittadina. Qui, inoltre, si compie definitivamente il suo processo creativo, volto all’imponenza e alla maestosità produttiva e scenografica. Aiutato da una fotografia magnifica del grande Dante Spinotti e da una colonna sonora di Trevor Jones giustamente diventata leggendaria, Mann ricrea delle immagini sontuose, in perfetto equilibrio tra naturalismo e visionarietà. Inoltre si conferma regista dotato di un romanticismo d’altri tempi, nell’esaltare come sempre l’amore ed allo stesso tempo l’amicizia maschile. Scenari magnifici, sequenze mozzafiato (il secondo agguato nella foresta è magistrale) fanno da preludio ad un finale magnifico, indimenticabile, tra i più belli dell’intera storia del cinema: i dieci minuti della scalata sulle montagne rocciose, accompagnati solo da una musica celtica fantastica, senza proferire alcuna parola, contengono tutta la potenza e l’epica del racconto avventuroso e la tragicità di un amore potenziale (quello tra Alice e Uncas) drammaticamente spezzato sul nascere. Il cast degli attori, ottimamente diretto, è guidato da un Daniel Day-Lewis perfetto, ispiratissimo e carismatico come pochi altri avrebbero potuto essere: “Devi vivere, non importa quello che accadrà! Io ti troverò, non importa quanto ci vorrà, fosse anche un secolo: io ti troverò!” grida a Cora prima di separarsi sotto le cascate. Film leggendario, c’è poco altro da aggiungere.

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