Espandi menu
cerca
La ragazza che sapeva troppo

Regia di Mario Bava vedi scheda film

Recensioni

L'autore

mmciak

mmciak

Iscritto dal 3 settembre 2003 Vai al suo profilo
  • Seguaci 58
  • Post 9
  • Recensioni 2569
  • Playlist 3
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su La ragazza che sapeva troppo

di mmciak
10 stelle

"La ragazza che sapeva troppo"
diretto nel 1963 da Mario Bava,
devo dire che è splendido.

La storia racconta che la giovane Nora Davis,
si reca a Roma per trascorrere una vacanza,
ma fin dal suo arrivo le cose prendono una
piega spiacevole, quando in aeroporto il
suo vicino di posto in aereo viene
arrestato per traffico di droga.

Ma questo è solo l'inizio di quello che si trasformerà
in un incubo perché l'attende una prima notte
dove l'anziana signora che la ospita ha un malore fatale,
dove Nora esce in cerca di aiuto e in una Trinità
dei Monti deserta e viene derubata,subisce
un colpo alla testa e crede di assistere ad un omicidio,
prima di perdere conoscenza.

Dopo questo episodio la credono pazza e suggestionabile,
anche per la sua passione per i libri gialli,ma per sua fortuna
è presente anche il dottor Marcello Bassi,che assisteva
la sua anziana ospite e ha avuto modo di conoscerla al suo arrivo.

Però al funerale Nora conosce un'amica della defunta,
Laura Craven-Torrani,che le offre di occupare la propria casa,
vicino dove ha visto il delitto e comincia a indagare. 

Il Film prodotto dalla Galatea Film
e la Coronet s.r.l.,e rappresenta
il 4° Lungometraggio di un Maestro
geniale come Mario Bava che è stato
un "inventore di generi" che hanno
fatto la fortuna del Cinema successivamente.

Dunque cominciamo con il dire due cose;
io ho pensato per Anni che il capostipite
del "Thriller all'Italiana" era "Sei donne
per l'assassino" sempre del Maestro
due Anni dopo,invece mi sbagliavo,
anche se in quell'occasione
inventò l'assassino con i guanti neri,
perché è questo quello che l'ho avviato,
infatti è costruito con una formula del giallo,
ispirandosi anche agli Americani ma sempre
con un tocco sempre personale e poi la seconda
e che io essendo fans di Adriano Celentano
non pensavo che Lui e il Maestro Bava
si erano incrociati per una canzone per
un Film,infatti inizia con un aereo con
la canzone "Furore",che ogni tanto sbuca
intorno a tutto il complesso.

Comunque Bava crea una pellicola
dove c'è sempre alta tensione e ti
fa entrare bene in tutto il complesso
della storia e nella psicologia di Nora,
che non sai se è realmente pazza per visioni
oppure dice la verità ed è vero l'omicidio che
ha visto,e allora ti destabilizza in modo
visionario soprattutto dopo e durante
l'accadimento.

Insomma la scena quando esce con la pioggia
per andare all'ospedale ad avvisare il dottore
è da antologia per come costruita al dettaglio
e ogni Inquadratura al millimetro,a partire
dalla Fotografia in bianco e nero curata
da lui stesso,che con chiari scuri e luci e ombre
sembra ispirarsi all'"Espressionismo Tedesco".

Il Maestro riesce a spiazziarti e confondere
sempre le carte mettendoti fuori pista
poi un insospettabile e si inventa questo
"Killer dell'alfabeto" (che dopo altri si sono
ispirati),dove la chiave la trova in quella
casa che la ospita e di vari personaggi
che incontra e costruisce un mosaico
dove i tasselli devono andare nel loro
posto.

Da segnalare la buona direzione degli
Attori dove spiccano la bella e brava
Letícia Román nel ruolo di Nora Davis,
che Bava utilizza molto il suo viso
per le espressioni molto efficaci,
il mitico John Saxon nel ruolo del Dottor
Marcello Bassi e soprattutto la immensa
Valentina Cortese in quello di Laura Craven-Torrani,
che da sola lascia il segno.

Invece nel reparto tecnico segnalerei
oltre la già citata musica "Furore"
e la Fotografia dello stesso Bava,
il montaggio di Mario Serandrei,
le tese musiche di  Les Baxter e Roberto Nicolosi
e le scenografie di Giorgio Giovannini.

In conclusione uno dei Capolavori
di Mario Bava,che con questo suo lavoro
si è inventato un genere che poi porterà
fortuna nel decennio successivo,
e lo realizza in modo ineccepibile
curando in modo ossessivo l'estetica
e fotografando una Roma cupa e ambigua,
mischiandoci le corte e spiazzandoci
in un finale dove ci continua la lasciare
dubbi,insomma come al solito geniale!

Il mio voto: 8,5.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati