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Full Metal Jacket

Regia di Stanley Kubrick vedi scheda film

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La recensione su Full Metal Jacket

di tafo
10 stelle

Se dovessi scegliere una sequenza che spiega i valori della società americana, prenderei il finale di questo capolavoro kubrickiano. La volenza ideologicamente accettata come mezzo per esportare la libertà americana formata dai maghi dell'intrattenimento di massa. Dio è dalla loro parte infatti si preoccupano di rifornirlo di anime fresche e il bene vince sempre sul male come ci fanno credere Disney e Holliwood. La teoria della guerra prima della pratica,chi c'è la fà a diventare un killer o dimostra di avere coraggio passa alla pratica, chi non c'è la fà impazzisce. L'addestramento dei marines catapulta Joker Cowboy e Palla di lardo in un incubo a occhi aperti, il lavaggio del cervello è tutto nelle grida del ( vero ) istruttore, prima selezione tra chi può e chi non può reggere il Vietnam. La guerra per Kubrick diventa il trionfo della violenza ma soprattutto dell'ignoranza. L'informazione viene violentata e depurata dagli elementi che potrebbero turbare quelli che aspettano notizie positive. Il fucile diventa una protesi fallica, le donne possono essere indifferentemente scopate o uccise. La guerra vista dal basso è essenziale, i motivi economici e geopolitici passano in secondo piano, se non uccidi resti ucciso, solo la violenza e la fede stupida e acritica nel proprio paese ti possono salvare dalla merda e far accettare la guerra.La guerra vista dal basso è il male che vince sul bene è Joker che diventa un killer quando si vede morire tra le braccia l'amico Cowboy è la morte filmata lentamente quasi alla Peckinpah è la preghiera di una donna-cecchino che sà di morire è  soprattutto la volontà di rimanere vivo fino alla fine.  

Su Stanley Kubrick

Ricostruzione perfetta del Vietnam fuori londra, iperrealismo sadico, carrelli da inconscio disturbato, senza moralismi retorici alla Stone o visioni letterarie alla Coppola.

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