Regia di Peter Weir vedi scheda film
Ottimo thriller 'alternativo' diretto dall'australiano Peter Weir qui al suo primo lavoro hollywoodiano.
Il film che valse a Harrison Ford la sua prima (e finora unica) nomination all'Oscar è un thriller molto sui generis diretto dall'Australiano Peter Weir, impegnato qui nella sua prima produzione hollywoodiana dopo il successo di critica di “Gli anni spezzati” e “Un anno vissuto pericolosamente”. Introducevo questo “Witness” come 'sui generis' in quanto il film inizia come il più classico dei thriller con l'efferato sgozzamento nei bagni della stazione ferroviaria con il bimbo amish come unico testimone, per poi spostarsi sul binario dello scontro fra culture, lasciando quindi un po' da parte il plot poliziesco nella parte centrale del film. Tale plot 'di genere' torna però ad occupare la terza ed ultima parte della pellicola. L'incastro fra due canovacci tanto distinti è forse proprio la carta vincente del film di Weir, perché, ammettiamolo, entrambi i subplot se scissi e analizzati a parte sarebbero poca cosa. Per la cronaca, l'Oscar 1985 al miglior attore protagonista andò a William Hurt per “Il bacio della donna ragno”.
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