Regia di Roberto Faenza vedi scheda film
Forse il miglior film di Faenza dopo Escalation, tratto dal libro di Jona Oberski. Faenza dovrebbe stare lontano dalla letteratura, e questa è una eccezione che conferma la regola. Qui ha saputo mediare bene, grazie anche ad un'ottima sceneggiatura con Ottoni ed altri. Non è la solita storia dell'olocausto, ma si riesce a mantenere nella psicologia del bambino che vive questo orrore con il metro della sua infanzia, e sta qui il sucesso dell'operazione. Gli orrori non mancano, ma la leggerezza dello sguardo riesce a darci una lettura diversa, anche se sempre drammatica.
La storia ci riporta a quella di Anna Frank, nel senso della freschezza dei due personaggi
Un bambino vive con al sua famiglia l'orrore dell'olocausto
Moricone interagisce perfettamente
Jona cresciuto, il suo sguardo è perfetto
Jona da piccolo, reso molto bene con colpi di regia eccellenti
La figura della mdre che passa sempre di più nei toni della disperazione
Il padre, buon attore questo attore francese e qui arriva anche a commuoverci, nella sua delicatezza
Una prova veramente eccezionale, che forse ha contribuito a dare al regista quella sicurezza estrema che lo ha portato a fare sbagli uno dietro l'altro
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta