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Accattone

Regia di Pier Paolo Pasolini vedi scheda film

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La recensione su Accattone

di kikisan
8 stelle

'Accattone' è il soprannome di un ragazzo nullafacente che vive in una borgata romana sfruttando una prostituta, Maddalena. Quando la ragazza finisce in carcere, Accattone si trova senza soldi e cerca di tornare dalla moglie che vive insieme al figlioletto in casa del padre e del fratello, ma viene respinto e malmenato. Tenta allora di sostituire Maddalena con una ragazza nuova, Stella, ma lei è incredibilmente ingenua e non è fatta per stare sul marciapiede. Accattone se ne innamora e decide di trovarsi un lavoro per mantenere se stesso e la ragazza, ma un solo giorno di fatiche lo stronca, così decide di rubare della merce da un autocarro, insieme a dei complici. Il colpo va male poiché Maddalena, gelosa, lo ha denunciato per sfruttamento e la polizia lo tiene d'occhio. Mentre i poliziotti cercano di arrestarlo, Accattone si divincola, sale su una motocicletta e fugge ma la sua corsa sarà breve.Dopo questo doveroso riassunto che ho preso dalla scheda sul film presente nel database del sito Cinematografo.it(http://www.cinematografo.it/pls/cinematografo/consultazione.redirect?sch=12345)vorrei fare alcune considerazioni su questo importantissimo film di Pasolini.Secondo gli estimatori del regista,Accattone è l'ideale trasposizione cinematografica dei suoi precedenti scritti;ma essendo un'opera prima,non si può negare che sia stato influenzato dalla visione di opere precedenti.La scheda di Film Tv cita giustamente un film di Bunuel"I figli della violenza(Los Olvidados-tradotto:I dimenticati).
Sicuramente Pasolini ha visto anche"Il posto delle fragole"di Bergman,il sogno di Isak Borg(Victor Sjöström)e quello di Accattone(Franco Citti)hanno una analogia(il funerale),ma con esiti diversi:quello bergmaniano è un sogno premonitore che permette all'anziano professore di dare una brusca sterzata alla propria vita,condotta fino a quel momento all'insegna della misantropia;quello pasoliniano è più consapevole:Accattone fa il sogno dopo essere tornato sfinito dall'unica giornata di lavoro della sua vita,e dentro di lui sa già che il giorno dopo andrà a rubare e non a lavorare.Anche nel sopracitato film di Bunuel il protagonista fa un sogno,ma questo viene rappresentato in maniera più surrealistica e feroce.
Adesso veniamo all'elemento religioso del film:molti vedono il percorso di Accattone come una blasfema parabola cristiana,ma il regista mette le mani avanti ed all'inizio del film inserisce una didascalia che cita Dante Alighieri Purgatorio Canto V:.. l'angel di Dio mi prese, e quel d'inferno gridava: "O tu del ciel, perché mi privi?Tu te ne porti di costui l'etterno per una lagrimetta che 'l mi toglie...ovvero ha diritto al purgatorio chi in punto di morte si pente all'ultimo momento,avendo quindi ancora la possibilità di trovare la Grazia divina.

Tornando al sogno di Accattone,questo viene chiamato col suo vero nome(Vittorio)e chiede al becchino che sta scavando la sua tomba, di spostare la fossa un po'fuori dall'ombra affinchè possa intravedere la"Luce".Certo il segno della croce con le mani incatenate,fatto alla fine del film da uno dei complici di Accattone,non tranquillizza di certo i moralisti...

Gli occhi severi del poliziotto(sempre in primissimo piano)che seguono le ultime gesta di Accattone potrebbero essere quelli divini o diabolici.

Da ricordare il viso-più che l'interpretazione-di Franca Pasut(Stella),un vero volto innocente e angelico che lascia però sottintendere di conoscere la vita più di quanto si possa immaginare;a tratti mi ricorda Paulette Goddard in Tempi Moderni e ne Il grande dittatore di Chaplin.
Notevole la rappresentazione del progressivo espandersi nel nulla della disumana periferia romana.
Non sapevo che l'aiuto regista di Accattone fosse Bernardo Bertolucci.
Un po'deluso dal fatto che Franco Citti sia stato doppiato da Paolo Ferrari(l'uomo della pubblicità del Dash)sublime attore teatrale e televisivo;qui cade il mito del film girato con attori non professionisti ed è la ragione per cui tolgo una stella al mio giudizio sul film.

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