Regia di Mauro Bolognini vedi scheda film
E' inutile girargli intorno, vero punto focale del film è l'impotenza sessuale del protagonista, come d'altra parte nel romanzo di Brancati da cui il film è tratto. Qualche anno fa proprio nella città etnea, dove si svolgono i fatti, è stato organizzato un convegno di andrologi in cui veniva portato ad esempio il romanzo di Brancati per la descrizione che ne fa dell'impotenza. Per intendersi c'è una identificazione catartica di Vitaliano Brancati nel dramma vissuto dal "bell'Antonio". Poi le capacità artistiche dello scrittore hanno contestualizzato il problema in un ambito sociologico, con il calare il protagonista in una epoca poco tollerante con le "diversità" e le "imperfezioni", quella fascista. Di tutto questo Bolognini ne coglie l'essenza traslando temporalmente alla fine degli anni '50 la storia, non risparmiando le critiche sia alla politica che alla chiesa, aiutato nella sceneggiatura da P.P. Pasolini. Il risultato è questo capolavoro considerato trai i film da salvare e restaurare nella storia del cinema italiano. Attorialmente perfetto così come la rigorosa ambientazione. Fra l'altro alcune scene vennero girate in un quartiere, San Berillo, conosciuto per la concentrazione di prostitute anche all'estero, e che proprio in quegli anni verrà sventrato con una "deportazione" di cittadini senza precedenti, come recentemente visionato nel bellissimo docufilm di Edoardo Morabito "I Fantasmi di San Berillo.
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