Regia di Tim Burton vedi scheda film
Questo lo considero come il film che ha dato veramente inizio alla poetica del gotico di Tim Burton, infatti si può notare come per tutto il resto dei suoi film si ritrova sempre qualcosa già presente nell'immenso Beetlejuice. In questo capolavoro Burton ci mette tutta la sua forza da regista e ci dice chiaramente: "Ragazzi, questo rappresenta il modo in cui io vedo la vita e la morte", fatto che traspare già dopo i primi dieci minuti e senza fare spoiler devo dire che è qualcosa di fenomenale. Burton ci mostra che la morte non è poi così tanto male eccetto il fatto che si è continuamente disturbati dai viventi, portandoci a considerare una visione del tutto originale e fuori dagli schemi; questo però non significa che Burton sfocia nel fantasy, assolutamente no, infatti basti pensare alla famosa scena della sala d'attesa, quanto è verosimile quella situazione?
Inoltre qui Burton mette bene in chiaro una cosa, si può fare il gotico inserendo anche commedia e felicità, infatti una delle più famose scene del cinema degli ultimi 40 anni è quella della cena con la musica di Banana Boat, semplicemente geniale. Il nemico non è la morte o il primo fantasma che si trova, come la grande coppia Baldwin-Davis, ma è qualcosa di più terribile, impersonato da Beetlejuice.
Parlando dell'aspetto tecnico Burton ha iniziato un tipo di approccio particolare mettendo una firma sulle scelte di messa in scena e di tecniche cinematografiche che ora molti utilizzatori di CGI se le sognano, sto parlando ovviamente dello stop-motion, "trucchetto" grazie al quale è possibile regalare degli effetti speciali veramente coi controfiocchi. La regia è ottima e la fotografia sublime, inoltre la recitazione degli attori tra cui spicca ovviamente Micheal Keaton(pupillo di Burton per un bel periodo di tempo) nell'indimenticabile interpretazione di Beetlejuice.
P.S.: Non dimentichiamoci l'idea del plastico che secondo me è stata una delle cose più geniali del film.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta