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Piedone lo sbirro

Regia di Steno vedi scheda film

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La recensione su Piedone lo sbirro

di cherubino
7 stelle

Ciao, "Mister Simpatia"! Aggiungo oggi 31.12.20, letto il commento breve del "filofrancese" silviodifede (nato nel 1986), che non ho affatto scritto che a Napoli non ci fosse la droga nel 1973, ho parlato della cocaina (sino allora droga per pochi ricchi) e quella la diffusero per primi proprio i marsigliesi: mi risulta questo.

 

PIEDONE LO SBIRRO (1973) 

 

Avevano solo sette e cinque anni le mie due figlie quando durante una gitarella domenicale vedemmo gli enormi manifesti di "Continuavano a chiamarlo Trinità" e di quella coppia non conoscevamo l'esistenza. Fu con qualche perplessità che entrammo al cinema, perchè proprio loro ne erano state attratte: fu un'ottima idea tant'è che poi vollero vederseli tutti i loro film (e il massimo del successo lo decretarono a "Altrimenti ci arrabbiamo" e Più forte ragazzi!").

Bud Spencer da solo, l'ho visto qualche volta in Tv, molti anni dopo, quando ormai eravamo nonni: non poteva essere la stessa cosa.

 

Oggi pomeriggio, è stato il caso (*) che, fortunatamente, mi ha regalato - ed è stata la prima volta - la visione di "Piedone lo sbirro".

Il sapere che proprio ieri Il Carlone nazionale ci ha lasciati probabilmente mi ha indotto a seguirlo con quell'attenzione e quel rispetto che forse in un'occasione meno malinconica non avrei avuto.

Due pensieri mi frullavano nella mente. Il primo era quasi un senso di colpa, per non avere cercato io nel palinsesto un film di questo caro attore, l'altro ancora sussiste: non riesco a ricordare chi sia quel grande regista (americano, credo) per il quale Bud Spencer è un mito e "l'attore più simpatico di tutti".

Difficile non condividere. Quel corpone esprime sì grande forza ma bonaria, quelle due fessure al posto degli occhi sembrano volerti tentare a scoprire se esprimano sottile ironia o invece malinconia specie quando, aprendosi di più, rivelano un lieve strabismo. C'è del fascino, personalissimo, in questo uomo, accentuato dal sapere che in gioventù fu un grande atleta.

 

E allora, che impressione mi ha fatto questo film? Io ho passato quasi un'ora e mezza piacevole, come ho visto, dopo, che è stato per la maggioranza di coloro che ne hanno qui parlato.

Qualcosa voglio dire prendendo lo spunto da una delle recensioni. Diceva Ico quattro anni fa: "Poteva essere davvero curiosa e particolare l'idea di sintetizzare in un film il poliziottesco, la commedia dei 'cazzotti' e Napoli". E poi aggiungeva: "Poteva essere ...a patto che gli autori sapessero dove andare a parare, scegliendo di dare un volto più umano e meno serioso al poliziottesco o lasciare quell'arteria sociale che anima il filone con pochi momenti di leggerezza. Invece, ...il film sbanda paurosamente coinvolgendo nel calderone perfino camorra, spaccio e droga giovanile. ....si arriva ad un sostegno per la 'buona' camorra che non spaccia e non uccide, a personaggi che regalano droga fuori dalle scuole e ad una soluzione finale ...con Bud Spencer che prende tutti a cazzotti, naturalmente senza ferire nessuno, e risolve ogni cosa".

Concluse assegnando due stelle (valutazione "negativa").

Innanzi tutto, da parte mia tanto di cappello: mi piacerebbe che le opinioni negative fossero sempre così argomentate!

Però - visto che tutto quel che scrive Ico secondo me è vero - perchè io arrivo a dare una valutazione così diversa?

Perchè siamo nel 1973 e la cocaina - questa è la droga di cui si tratta - all'inizio degli anni settanta, a causa della difficile reperibilità e del costo elevato, era ancora, essenzialmente, la droga delle persone "ricche e famose". E dunque, per questo aspetto, il film di Steno - mi sembra una sottolineatura decisiva - fu coraggioso e di grande attualità. Probabilmente in quel periodo la camorra in gran parte era ancora fuori da questo traffico, iniziato dai Marsigliesi, loro nemici. E a Napoli costoro cominciarono proprio con la gratuità per i ragazzini.

Questo film portava al grande pubblico, tramite la popolarità di Bud Spencer e dei suoi cazzottoni indolori o quasi, un tema su cui era necessario e urgente riflettere: non si sapeva ancora come sarebbe andata a finire.

 

 

Carlo Pedersoli, un grandissimo.

 

(*) Proprio il caso? Cribbio! (anzi: chribio!): mi ero sintonizzato su Rai 2 alle ore 14 credendo di vedere ciò che era stato programmato ("Il gioco della vendetta", un thriller).

Non potevo lasciarmi sfuggire un film che aveva ottenuto ben tre stelle e mezza da chribio1. Un saluto a te, Christian!

 

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la recensione precedente (SIMON KONIANSKI) del 25.6.16

 

 

 

 

 

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