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L'ultima fuga

Regia di Richard Fleischer vedi scheda film

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La recensione su L'ultima fuga

di rocky85
8 stelle

Harry Garmes (George C. Scott) un tempo faceva l'autista per la malavita di Chicago. Ora si è ritirato in Portogallo in un villaggio di pescatori, non lavora più da nove anni ed ha perso ogni contatto con il mondo esterno. Passa il suo tempo prendendosi cura della sua auto, una Bmw del 1957, e frequentando di tanto in tanto una prostituta, lui dice "per bisogno naturale". Stanco e disilluso, decide di ridare un senso alla sua vita accettando un lavoro che gli viene proposto. Dovrà favorire l'evasione del detenuto Paul Rickard (Tony Musante) ed accompagnarlo, insieme alla sua donna Claudie (Trish Van Devere) verso la Francia, dove è atteso dai suoi vecchi complici. Ma non tutto è come sembra. L'ultima fuga è un noir itinerante, realizzato all'inizio degli anni Settanta quando il cinema americano tornava ad occuparsi, in vari modi, di un genere che aveva avuto il suo massimo splendore tra gli anni Quaranta e l'inizio dei Cinquanta. Inizialmente affidato alla regia di John Huston, il film passò poi nelle mani di Richard Fleischer, ottimo e ancora oggi purtroppo sottovalutato autore di varie opere notevoli della cinematografia americana. Fleischer, insieme allo sceneggiatore Alan Sharp (che sarà poi autore di ottimi copioni quali Nessuna pietà per Ulzana di Aldrich e Bersaglio di notte di Penn), si concentra sulla descrizione dei personaggi e sullo strano rapporto che si instaura tra questi tre viaggiatori: Harry è un vecchio "dinosauro" duro, solitario e di poche parole, che finisce con l'affezzionarsi ai suoi due compagni di viaggio e si invaghisce della disinibita Claudie; Paul, arrogante e presuntuoso teppistello cresciuto nel mito dei gangster degli anni Trenta, lo irride (lo chiama "zio") ed utilizza la sensualità della sua donna per sfruttarlo e farsi condurre a destinazione. La fotografia dello svedese Sven Nykvist riprende paesaggi e sfondi bellissimi e dona colore ad una storia che alterna toni umoristici a momenti drammatici e violenti, mentre la musica di Jerry Goldsmith si fonde con la malinconia della storia. Come nella migliore tradizione del genere, L'ultima fuga mette in scena un mondo senza più speranza e nel quale non trovano posto i perdenti e coloro che sono destinati alla sconfitta. E lo struggente finale sulla spiaggia ne è l'esempio, con una triste frase conclusiva ("E' questa è la fine, andiamo") che suona come una beffa amara. Da riscoprire.

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