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Un dollaro bucato

Regia di Calvin Jackson Padget (Giorgio Ferroni) vedi scheda film

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La recensione su Un dollaro bucato

di mm40
2 stelle

Siamo nel 1965, lo spaghetti western è poco più che ai suoi esordi, ma già comincia a sfornare pellicole su pellicole, tutte preoccupantemente simili fra loro e, soprattutto, di sempre minori mezzi e idee più limitate. Un primo passo verso la produzione seriale (a qualità media disastrosa) che caratterizzerà il filone negli anni successivi è questo Un dollaro bucato, realizzato da un mestierante attivo da tre decenni (e mai capace di prove esaltanti) come Giorgio Ferroni, che qui misteriosamente si firma Calvin Jakson (sic) Padget. Padget/Ferroni scrive anche la sceneggiatura insieme a George Finley, cioè Giorgio Stegani; ma gli pseudonimi anglofoni tornano utili anche a buona parte del cast artistico, come nel caso del protagonista Montgomery Wood, di Evelyne Stewart, di John McDouglas, di Frank Farrel, di Tor Altmayer e di Peter Surtess. Rispettivamente infatti si tratta di: Giuliano Gemma, Ida Galli, Giuseppe Addobbati, Franco Fantasia, Tullio Altamura e Nello Pazzafini, tutti apprezzabili caratteristi del cinema nostrano di quel periodo; anche Gemma, in effetti, non era ancora il nome conosciuto che sarà nei seguenti anni della sua carriera, specie nel western all'italiana, ma era già piuttosto quotato come stuntman e per parti marginali in svariate pellicole (basti citare Il gattopardo di Visconti, 1963). Alla luce di ciò si intuisce come la maggior forza del lavoro stia nelle interpretazioni, anche perchè la storia non è granchè di eccezionale e il colpo di scena centrale della trama (la morte apparente del protagonista) è svelato nel giro di pochi minuti e senza tanto clamore (che poi sia il dollaro bucato del titolo ad averlo salvato, non pare un'intuizione geniale). 3/10.

Sulla trama

Un pistolero, trovandosi di fronte al rivale da uccidere, si accorge che è il suo amato fratello; l'uomo che li ha messi l'uno contro l'altro uccide così entrambi. O almeno crede: perchè il primo sopravvive, grazie a una moneta nel taschino che ferma il proiettile destinatogli.

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