Regia di John Landis vedi scheda film
Un film idiota. Se la valutazione non è il minimo, uno, è solo perché è interessante la parte in cui i quattro escono con le ragazze del college: almeno lì c’è un po’ di vita vissuta, la quale si ritrova anche in altre parti che riguardano il sesso, che sono autentiche nella loro pulsionalità.
Per una buona metà lo squallore e il nulla imperversano (lo scrive uno cui piace tantissimo ridere, e anche in modi non per forza impegnati). Il finale poi è all’altezza (per meglio dire: alla bassezza) del film: ne rappresenta la stupidità, il teppismo così profondamente diseducativo. C’è contestazione dell’idiozia tipica della società americana vincente, ed è giusto; ma il film riesce anche in questo intento, sicuramente involontario: è una denuncia innanzitutto contro sé stesso, e poi dell’inquietante livello cui l’umanità può scendere, dove può dimenticare qualunque cosa bella e ricca di senso. Il più sciocco, e magari bestiale, compagno delle medie che chiunque può ricordare è scusabile, probabilmente, e si spera che abbia trovato una strada per uscire dal suo disadattamento sociale ed esistenziale di cui forse è stato vittima: ma qui riesce ad essere molto peggio un ultraventenne come Belushi, un caso classico da affidamento ai servizi sociali.
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