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Agente 007. Zona pericolo

Regia di John Glen vedi scheda film

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La recensione su Agente 007. Zona pericolo

di barabbovich
6 stelle

In piena guerra fredda l'agente segreto al servizio della bandiera inglese, James Bond alias 007 (Dalton), viene incaricato di scortare la fuga di un generale del KGB. Dietro l'operazione si cela invece un losco traffico di droga, armi e diamanti che 007 ha il compito di smantellare.
La struttura dei film con James Bond/agente 007, il personaggio partorito dalla fantasia di Ian Fleming, è sempre la stessa: tanta tecnologia, un pizzico di eros, suggestività della location e adrenalina al massimo. Le differenze tra un film e l'altro vanno colte da altro: il tasso di ironia, la tenuta del plot narrativo, l'efficacia delle scene acrobatiche e delle invenzioni spettacolari. Zona pericolo è il quarto film diretto da John Glen e il primo con Timothy Dalton come protagonista. Il sedicesimo episodio della serie azzera o quasi l'ironia, limitandola a una stupida citazione dall'Amarcord di Fellin, mette in scena una rocambolesca fuga sulla neve a bordo di una custodia per violoncello, uno spettacolare atterraggio d'emergenza a bordo di un'automobile e poco altro. La tecnologia è quasi al minimo storico: qualche marchingegno a bordo dell'automobile avveniristica del superagente segreto e un portachiavi che sprigiona gas nervino. Le location spaziano tra Gibilterra, Bratislava, Tangeri e Vienna. Il plot narrativo è sgangherato come in poche altre occasioni e il nuovo James Bond è tanto inespressivo quanto privo di carisma.

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