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Kong: Skull Island

Regia di Jordan Vogt-Roberts vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Kong: Skull Island

di ethan
7 stelle

Nel 1944, penultimo anno della IIª Guerra Mondiale, in un isola a Sud dell'Oceano Pacifico, due soldati - uno giapponese e uno americano - precipitano con i loro velivoli e mentre stanno combattendo vengono interrotti dall'apparizione di un animale dalle dimensioni gigantesche.

Con una ellissi temporale di quasi trent'anni, ci si sposta al 1973, dove James Conrad (Tom Hiddleston), un ex ufficiale britannico, viene incaricato da Bill Randa (John Goodman), un agente del Governo, di andare nell'Oceano Pacifico ed esplorare la misteriosa Isola del Teschio: con lui si aggregano gli Sky Devils, gli elicotteristi guidati da Packard (Samuel L. Jackson), un ufficiale un po' guerrafondaio e dalla reporter Weaver (Brie Larson). Una volta sull'isola inizieranno le insidie e gli incontri con esseri... di qualsiasi specie (e grandezza!).

'Kong: Skull Island' è un tentativo di ri-avvio (o reboot, come si usa dire d un po' di tempo a questa parte, nelle ultime annate cinematografiche, ricche di operazioni simili a questa) di uno dei grandi miti tanto del cinema Fantasy - Avventuroso sia della Letteratura in generale, quanto della Bella e la Bestia, quest'ultimo il gorilla extra-large, monarca di Skull Island, che varia in altezza a seconda dei film e che 'perderà la testa' per la sua Bella, una donna bionda - nell'ordine Fay Wray nel poetico ed inarrivabile capostipite del 1933, diretto dal duo Cooper-Schoedsack, Jessica Lange, per chi scrive, nel sottovalutato ed ambientalista film del 1976 di John Guillermin, famoso per la creatura (che, da bambino, tantissimi anni fa, addirittura vidi esposta nella sua integrità in quel di Rimini) partorita dal genio di Carlo Rambaldi, Naomi Watts nel digitalizzato, citazionista e nostalgico lavoro di Peter Jackson - e metterà a ferro e fuoco New York fino a capitolare dalla vetta dell'Empire: qui vengono rimescolate un po' le carte, dato che la storia salta con disinvoltura dagli anni '40 ai '70, lo scimmione è ancora più mastodontico ma è una figura 'laterale' nel plot, la cui sceneggiatura, tratta da un soggetto di John Gatins, è scritta da Dan Gilroy, Max Borenstein e Derek Connolly, si concentra  più su sottotrame da Spy Story da tarda Guerra Fredda, mixate con citazioni conradiane (il personaggio di Hiddleston, come già scritto si chiama proprio come lo scrittore e le due squadre che si dividono dopo l'attacco della bestia, come negli altri tre film del resto, cercano di attraversare il 'Cuore di tenebra' dell'isola, incontrando gli indigeni) e scontri tra mostri, nonché tra ambiziosi riferimenti ad 'Apocalypse Now', tutti frullati insieme con disinvoltura e parecchie libertà narrative, ma con buon senso del ritmo e capacità nell'allestire le sequenze di azione pura da parte di Jordan Vogt-Roberts, giovane regista alla sua opera seconda.

'Kong' è aperto e chiuso (nella penultima scena) da due magistrali sequenze, l'incipit con i due soldati che duellano e la zampa del gorilla che appare improvvisa, e il pre-finale, che sarebbe stato più efficace come chiusa - senza la posticcia scena del ritorno a casa del reduce (John C. Reilly) della SGM, dato per morto, che riabbraccia i famigliari, già stra-vista mille volte - con gli elicotteri riflessi nell'occhio di Kong, con la mdp che si avvicina sempre nel dettaglio, e si avvale di effetti speciali che non sono fastidiosi ma, al contrario, supportano la narrazione, ha più di uno scompenso nei passaggi tra i vari sottogeneri toccati e un cast di lusso, ma unicamente il personaggio, appena citato, del soldato americano interpretato da John C. Reilly - che ha anche le battute migliori - possiede un certo spessore, mentre gli altri attori, da Tom Hiddleston a Brie Larson, da John Goodman a Samuel L. Jackson, a causa di personaggi bidimensionali, offrono prove di ordinaria amministrazione.

Nel complesso un film che si lascia guardare volentieri, di certo inferiore a quelli del '33 e del 2005, ma di tutto rispetto e, oltretutto, per la prima volta c'è la soddisfazione di vedere Kong in posizione eretta alla fine...

E' d'obbligo rimanere in sala fino al termine dei titoli di coda!

Voto: 7.

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