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Alien: Covenant

Regia di Ridley Scott vedi scheda film

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La recensione su Alien: Covenant

di nonsonouncritico
stelle

Tra i tanti difetti gravi di Alien: Covenant, ce n’è uno che fa particolarmente male. Tra un po’ ve lo dico.

Inizio dicendo, già che ci sono, che il film fa schifo. Ed è uno schifo peggiore di quello che starete immaginando in questo momento. Uno schifo che non va proprio bene, che non ha attenuanti.

 

Gli eventi del film si svolgono a dieci anni dal finale di Prometheus, con un nuovo equipaggio su una nuova nave, diretto verso un pianeta da colonizzare. Qualcosa va storto, c’è un’esplosione, o una sorta di tempesta che colpisce la nave danneggiandola, e costringendo i suoi passeggeri a svegliarsi dal loro sonno criogenico. La cella del capitano della nave non si apre, lui muore bruciato. Ah, il capitano morto è James Franco: unica sorpresa del film. Il capitano era fidanzato con la protagonista, una tizia che piange sempre.

 

Katherine Waterston

Alien: Covenant (2017): Katherine Waterston

 

Ci sono altri personaggi, ma avrete tutto il tempo di pensare a cosa fare appena usciti dal cinema mentre i loro volti anonimi e le loro vicissitudini idiote vi scorreranno davanti senza alcuno scopo. Insomma, questi altri personaggi ricevono un segnale da un pianeta vicino, decidono di andare là anziché sul pianeta cui erano diretti originariamente, perché è più vicino.

Ovviamente il pianeta in questione è pieno di insidie, e tempo pochi minuti uno di loro viene fecondato grazie a una polverina nera che gli entra nell’orecchio (giuro). Ha così inizio l’incubo: un alieno orrendo uscirà dalla schiena del malcapitato e spaccherà tutto, per l’unica scena davvero d’impatto in tutto il film.

 

scena

Alien: Covenant (2017): scena

 

Fino a quel momento, in realtà, il ritmo è discreto, anche se si ha il tempo di notare avvisaglie del difetto più grave di tutti, quello che finalmente mi accingo ad esporvi: la cosa peggiore di questo film, quella per la quale sono uscito dalla sala più depresso che arrabbiato, è Ridley Scott.

 

Ridley Scott

Exodus: Dei e Re (2014): Ridley Scott

 

Scott non gira solo svogliato, che con una sceneggiatura simile è il minimo, Scott gira proprio male. Giuro. E questa inaspettata, assurda sciatteria è il colpo di grazia a un film che rinuncia anche a quanto di buono c’era nell’incompiuto Prometheus, a cominciare proprio dalla regia.

In quel caso, infatti, la regia sopperiva alla debolezza di una sceneggiatura confusa anche se non priva di spunti interessanti, riuscendo a valorizzare quel che di buono gli sceneggiatori erano riusciti a creare con un impianto visivo davvero ottimo ed una mano sicura da vero Maestro.

 

 

Covenant sembra invece girato da Marcus Nispel: c’è una scena verso la fine in cui due personaggi (di cui ignorerete l’esistenza fino a quel momento), stanno scopando sotto la doccia e vengono trucidati dallo xenomorfo. Vi invito a guardarla con attenzione, se mai darete i soldi a questa roba. Può averla girata Scott, secondo voi? Voglio pensare che quel giorno non fosse nemmeno sul set. Che poi, gli sono morti tutti gli amici cinque minuti prima e questi pensano a scopare, boh.

Il finale, poi, fa particolarmente innervosire, poiché si gioca malissimo l’unica carta che poteva renderlo un minimo più sofisticato.

 

Rispetto a Prometheus qui manca anche l’ambizione, manca la voglia di dare un senso al fatto che quello che stiamo vedendo è un prequel, che il finale di questa storia noi già lo conosciamo. Si cammina quindi svogliatamente per la strada tracciata dal film del 2012, senza curarsi di risolverne alcuni interrogativi interessanti, ma mettendo in scena la classica carneficina, senza la grinta necessaria a renderla quantomeno divertente. E, a rendere ancora più triste il tutto, abbiamo il risibile tentativo di creare quel minimo di atmosfera recuperando il tema musicale originale di Jerry Goldsmith. Voglio morire. Davvero un filmaccio di merda.

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