La recensione su Baywatch

di IlGranCinematografo

4 stelle

L'impegno per la salvaguardia delle vite umane, unico rimasuglio del telefilm, sa di posticcio da mille miglia.

Non basta un'infilata di corpi maschili e femminili abbronzati e semiscoperti a risuscitare l'anima della serie TV degli anni Novanta sugli aitanti bagnini della Contea di Los Angeles. Il nuovo David Hasselhoff (che appare in un cameo che più trash non si potrebbe, analogamente all'ancora prosperosa Pamela Anderson) è Dwayne "The Rock" Johnson, in coppia con un Zac Efron che per contratto si lascia gocciolare melma gialla sul viso, si trucca da donna e giocherella – povero lui! – col pisello di un cadavere. Il film, infatti, è anche uno squallido catalogo di falli e genitali, scolpiti sulla sabbia per dare risalto alla mascolinità dell'erculeo protagonista, mostrati per errore nelle docce comuni o malauguratamente incastrati fra le assi di una sdraio (uno sketch interminabile, più triste che spiritoso). Le scene di salvataggio sono pateticamente inverosimili e sciattamente riprese (Seth Gordon cade sempre più in basso), l'intreccio crime è abborracciato e l'impegno per la salvaguardia delle vite umane, unico rimasuglio del telefilm, sa di posticcio da mille miglia. Il poliziotto interpretato da Yahya Abdul-Mateen è simpatico, ma la cattiva di Priyanka Chopra si dimentica dopo un secondo. In linea di massima è difendibile solo un caruccio corpo a corpo tra The Rock e un criminale all'interno della stanza di un bebè. Scritto (male) da Damian Shannon e Mark Swift.