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Guardiani della Galassia Vol. 2

Regia di James Gunn vedi scheda film

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La recensione su Guardiani della Galassia Vol. 2

di AlbertoBellini
8 stelle

locandina

Guardiani della Galassia Vol. 2 (2017): locandina

 

Ooga-chaka Ooga-Ooga Vol. 2.
Quattro stelle? Quattro stelle ad un cinefumetto che non siano i passati Spider-Man di Sam Raimi o i Batman di Tim Burton? Ebbene sì. Per la prima volta (beh, diciamo seconda dai) in tutta la loro vita da studi cinematografici e televisivi, Marvel centra il bersaglio. Con questo non voglio insinuare che tutti i cinecomics realizzati dalla medesima siano privi di valore. Al contrario, sono il primo ad ammettere di essermela spassata negli anni in compagnia di Capitan America, Iron Man e l'allegra combriccola. Tuttavia, sarebbe oltremodo ingiusto e 'poco professionale' negare che le pellicole incentrate su questi ultimi non sembra siano state, sopratutto negli ultimi tempi, realizzate con lo stampino; stampino dalla forma simpatica e riuscita per quel che si vuol creare, ma pur sempre lo stesso identico stampino. Fortuna che, esattamente due anni e mezzo orsono, Marvel si è ricordata che sono i registi a dirigere l'intera baracca, e che magari gli si potrebbe lasciare un po' più di spazio a queste 'povere' anime, prigioniere della prolifica multinazionale. Fu così che nacque la versione cinematografica de i Guardiani della Galassia dalla mente di James Gunn, tornato alla macchina da presa per questo tanto atteso sequel.

 

Ciò che di buono ha caratterizzato Guardiani della Galassia, ponendolo ad una notevole distanza dai suoi precedenti (e successivi) colleghi, è dovuto proprio dalla libertà creativa di Gunn. Umorismo talvolta volgare, legami improbabili tra personaggi ancor più improbabili, che mai avremmo definito supereroi, immersi in una galassia di colori accesi in netto contrasto con le anime nere dei protagonisti e, sopratutto, l'amore per gli anni '80. Guardiani della Galassia Vol. 2 ripropone tutto ciò, ma stavolta lo fa con consapevolezza, portandolo all'estremo. Più folle, più spensierato, più colorato, più volgare - tanto da domandarsi se quel che si sta guardando è realmente un prodotto Marvel. Questa è la forza di Guardiani della Galassia Vol. 2, il fatto che - nonostante alcune solite scelte legate alla sceneggiatura (quelle ahimè, non si potranno mai cambiare) - non sembra affatto un cinefumetto Marvel. Stupisce che il sommo produttore Kevin Feige abbia dato il proprio consenso ad un'opera che sotto sotto, in profondità dello strato caciarone, possiede un cuore enorme. Bastano quei primi minuti iniziali, con un meraviglioso Kurt Russell ringiovanito in CGI - estrapolato direttamente da La Cosa e Fuga da New York - per comprendere e percepire (finalmente) un indispensabile e genuino amore per il Cinema. Cinema che viene citato e omaggiato in continuazione da Gunn e dal suo forte spirito di cinefilo appassionato, spaziando dall'horror al fantasy alla fantascienza, dall'Intrigo internazionale di Hitchcock al 'sono io tuo padre' di Guerre Stellari. Ed effettivamente, si percepisce quell'aria a tratti epica de L'impero colpisce ancora, che come George Lucas e Irvin Kershner ci insegnarono, il secondo capitolo è sempre quello più delicato, più oscuro; 'regola' che Gunn riesce a seguire fedelmente nonostante il tono del film, infilandoci dentro un tema più maturo come quello delle relazioni, attraverso molteplici forme, che siano quelle tra un padre e un figlio o tra due sorelle da sempre in conflitto. A manifestare questo leggero cambio di rotta c'è persino la fotografia, ai limiti dell'allucinogeno, variata da un forte uso del viola nel primo capitolo, ad una colorazione tendente all'oro e al rosso in questo sequel.

 

Anche i vari personaggi hanno avuto la loro riuscita evoluzione. All'interno della disgraziata banda/famiglia capitanata dallo Star-Lord di Chris Pratt, che qui passa leggermente in secondo piano, si instaurano piccoli gruppi funzionali sia alla narrazione che all'intento di dare il via a gag spassose, come il trio Yondu (personaggio splendido quello interpretato da Michael Rooker), Rocket e Baby Groot - dalle voci rispettivamente di Bradley Cooper e Vin Diesel -, o la new entry Mantis e i suoi momenti con lo sguaiato ma malinconico Drax/Bautista. Da (ri)citare naturalmente la presenza di uno dei più grandi attori viventi nelle vesti del villain di turno, il mio adorato Kurt Russell e il suo Ego il pianeta vivente, nonché una breve apparizione di Sylvester Stallone (e per non farci mancare nulla, è presente pure un cammeo recitativo e vocale di David Hasselhoff).

Insomma, James Gunn ci è riuscito. Guardiani della Galassia Vol. 2 - indubbiamente superiore al primo - è il suo L'impero colpisce ancora. Non posso dunque che complimentarmi con lui, attendendo con ansia il Vol. 3 al quale ancora una volta (probabilmente l'ultima) egli parteciperà in veste di regista e sceneggiatore.

Lasciando da parte ovviamente l'ineguagliabile ed inarrivabile bellezza delle opere citate inizialmente, habemus il miglior film dei Marvel Studios. Noi siamo Groot? No, noi siamo Kurt.

 

Kurt Russell

Guardiani della Galassia Vol. 2 (2017): Kurt Russell

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