Regia di Robert Zemeckis vedi scheda film
Mix di spionaggio, mélo, guerra e thriller con continui richiami, soprattutto nella prima parte, al mitico “Casablanca” di Michael Curtiz. Suggestiva l'ambientazione e buono l'intreccio narrativo. A tratti un po' troppo ricca di immaginazione la ricostruzione storica.
Oggetto interessante questo “Allied” di Zemeckis. Siamo infatti di fronte a un film di spionaggio, ma siamo allo stesso tempo anche di fronte a una love story, nonché a un film di guerra, nonché a un thriller. E se qualcuno, date le apparenti analogie (e i continui richiami nella parte iniziale del film) lo guardasse aspettandosi il “Casablanca” del secolo XXI ne rimarrebbe certamente deluso. Eppure il prodotto sfornato dall'ex Wonder Kid Robert Zemeckis non è affatto male: suggestivo nelle ambientazioni e dotato di un plot indubbiamente ben articolato scritto da Steven Knight. Per quel che riguarda le interpretazioni, la glamourosa coppia protagonista formata da Brad Pitt e Marion Cotillard dimostra una ragionevole alchimia, con l'attrice francese che vince comunque ai punti il 'duello' con il più celebre partner. La ricostruzione storica, ragionevolmente accurata per lo più, compie però un paio di voli pindarici non indifferenti, vedasi la coppia lesbica che -nell'iperconservatrice Gran Bretagna degli anni '40- vive apertamente la propria relazione e si bacia in pubblico, o i bidoni per la raccolta differenziata, iniziativa questa che, oltre ad essere almeno mezzo secolo avanti sui tempi, dubito sarebbe la priorità numero uno di un'amministrazione comunale costretta a fare i conti con problemi ben più pressanti quali ad esempio i continui bombardamenti della Luftwaffe! Al botteghino ha complessivamente incassato circa 120 milioni di dollari, producendo quindi solo un lieve margine di guadagno (lordo) visti i circa 100 milioni spesi per realizzarlo.
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