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A Dragon Arrives!

Regia di Mani Haghighi vedi scheda film

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La recensione su A Dragon Arrives!

di alan smithee
6 stelle

Un detective che "fa l'americano", un morto impiccato che sapeva troppo, un relitto ancorato nel deserto, riti ancestrali legati al culto dei morti...e la terra che trema e sprofonda corpi lungo abissi senza ritorno. Un gioco ad incastro che sa di impossibile, ma che affascina con le sue citazioni pericolose, azzardate, ma suggestive.

NUOVO CINEMA TEHERAN - CAPITOLO 4

Fine anni '60: un giovane e coraggioso poliziotto iraniano viene coinvolto nell'indagine su un detenuto politivo ritrovato morto impiccato in mezzo ad un deserto destinato sin dall'antichità a luogo di culto cimiteriale.

Dentro una carcassa di nave, misteriosamente arenata in mezzo ad un deserto roccioso che rimanda sfacciatamente a certo cinema western americano o simil americano, il detective dovrà misurarsi con enigmi più intricati e complessi di quanto la ragione è in grado di spiegare: e tra terremoti improvvisi, persone scomparse dentro cunicoli del sottosuolo, antiche leggende che parlano di mostri paurosi come draghi, ed un'inchiesta documentaristica che ritrova i personaggi coinvolti oltre un trentennio più tardi, ovvero ai giorni nostri, l'eccentrico ma talentuoso regista iraniano vissuto in Canada Mani Haghighi riesce ad incantarci visivamente senza per questo chiarirci o farci capire molto.

E se la circostanza ci crea un pò di frustrazione da una parte, dall'altra l'incanto visivo esagerato, la commistione della narrazione col il falso (falsissimo) documentario dei testimoni sopravvissuti, e gli spezzoni di un vecchio classico di cinema locale, inserito a scopo cinefilo e citazionista, è in grado di farci andare anche un pò oltre l'irrisolvibilità razionale del mistero che si annida in ogni circostanza, ambientazione e situazione presenti, suggerendoci con una certa calcolata opportunità di lasciarci prendere dal carosello visivo controllato e studiatissimo da parte del cineasta, che dimostra un grande talento visivo e visionario, ed una capacità di giocare col genere, mischiando la vicenda gialla con quella esoterica, legata magari ad antichi rituali strettamente connessi con civiltà a noi troppo ignote e misteriose per consentirci anche solo di rendere plausibili certe circostanze.

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