Espandi menu
cerca
The Great Wall

Regia di Zhang Yimou vedi scheda film

Recensioni

L'autore

ROTOTOM

ROTOTOM

Iscritto dal 15 ottobre 2004 Vai al suo profilo
  • Seguaci 117
  • Post 22
  • Recensioni 559
  • Playlist 311
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su The Great Wall

di ROTOTOM
7 stelle

Un film d’azione un po’ strambo che nella grafica compostezza della messa in scena del cinema action storico cinese innesta la sdrammatizzante baldanza yankee dell’americanata pop (corn).

Cinesi vs Alieni

The Great Wall è uno dei tanti film che recentemente hanno visto la collaborazione produttiva tra l’industria cinematografica più potente al mondo, quella hollywoodiana e il bacino di spettatori più vasto e interessato al cinema del pianeta, quello cinese. Quando la domanda incontra l’offerta. E’ il mercato bellezza ed è anche il concetto di pagina uno di qualsiasi manuale di economia.

Tian Jing, Matt Damon

The Great Wall (2016): Tian Jing, Matt Damon


Ecco quindi che in un magma produttivo rutilante e composito si fonde la potenza economica americana con la quota Matt Damon, il divo che è riconosciuto in tutto il mondo come un santino; Zhang Yimou, un regista che ha abbandonato l’elegante cinema d’autore per concedere le grazie della sua immaginazione visiva al cinema d’azione; la star hongkonghese Andy Lau a coprire l’esigenza di divismo dell’altra metà del cielo; la maestosità della misteriosa Grande Muraglia che gioca a equivocare l’aspettativa del film sottintendendo un contesto storico; mostri in CGI che assaltano come gli orchi del Signore degli Anelli spazzando via ogni retro-pensiero circa le memorabilia del medioevo cinese.

Visi di porcellana e costumi da fumetto manga s’inseriscono in una storia fantasy di avventura e tradimenti, con tanghero che si redime e salva il mondo. Almeno quello conosciuto. Una tipica storia del cinema d’azione americano, scritta da Max Brooks, figlio di Mel Brooks e Anne Bancroft che calibra un film d’avventura senza tanti fronzoli, con la retorica al minimo e tanta azione tamarra resa elegante e visivamente potente dal talento del regista.
Passato lo stupore, il film funziona. Diverte perché è quello che il mercato cinese chiede. E funziona perché The Great Wall è un film che non pretende di essere null’altro rispetto a ciò che è: intrattenimento di alto livello pensato per un pubblico giovane che vuole solo distrarsi dalle fatiche dell’elevare il PIL del proprio paese del 6% annuo.
Quindi, un drappello di mercenari giunti nella misteriosa Cina per accaparrarsi la terribile polvere nera, arma definitiva, rimane invischiata nella lotta dell’esercito cinese contro le scorribande di una razza di animali alieni proveniente, eoni prima, da un meteorite schiantatosi sulle montagne circostanti e che ciclicamente si ripresenta a reclamare il dominio sul mondo.
Ecco perché costruirono la grande muraglia. Mistero svelato.
Ed ecco tutto il talento visionario di Yimou messo al servizio del blockbuster sino-americano che fa dimenticare una storia basica, tutto sommato calibrata sugli stereotipi del cinema di genere, fatto di figurine dall’esile spessore portatrici di caratteristiche drammaturgiche monodose, usa e getta.
Coreografie e colori, ralenty e brusche accelerazioni, invenzioni visive e sospensione dell’incredulità tirata per i capelli contraddistinguono un film d’azione un po’ strambo che nella grafica compostezza della messa in scena del cinema action storico cinese innesta la sdrammatizzante baldanza yankee dell’americanata pop (corn). 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati