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Passengers

Regia di Morten Tyldum vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Passengers

di ethan
7 stelle

Durante il viaggio, che prevede la durata di centoventi anni, dell'astronave Avalon, diretta a Homestead II ed ospitante più di cinquemila passeggeri sottoposti ad ibernazione, uno di loro, Jim Preston (Chris Pratt), a causa di malfunzionamenti, si risveglia ben prima del tempo previsto e comprende subito di essere l'unico in tutta la Avalon ad essere vigile, ad eccezione del barista-robot Arthur (Michael Sheen): aggirandosi per l'enorme struttura del veicolo spaziale nota ed è attratto dalle fattezze di una ragazza, Aurora (Jennifer Lawrence), che decide di provocarne volontariamente l'interruzione del suo stato di sonno indotto. Dopo un'iniziale ritrosia della giovane, di professione giornalista, tra i due viaggiatori sorge un certo feeling, destinato però ad interrompersi presto...

'Passengers' - diretto da Morten Tyldum - segue la tradizione di tanta fantascienza degli ultimi anni - su tutti 'Interstellar' di Christopher Nolan - volta a scandagliare la tematica dei viaggi interspaziali, alla scoperta di nuovi mondi possibili e soprattutto abitabili per colonie piuttosto ingenti di essere umani, ma, a differenza di altri film appartenenti a tale genere, è tratto da una sceneggiatura originale, scritta da Jon Spaihts, che si addentra più sui percorsi intimi e personali degli individui.

Il regista norvegese, al suo secondo film in lingua inglese, dopo il pluricandidato 'The Imitation Game', esordisce nel genere puntando in alto, citando a livello scenografico il maestoso (ma inarrivabile) '2001' di Stanley Kubrick, con più scene in cui i protagonisti, prima Jim e poi Aurora, si trovano immersi da soli in spazi circolari, oppure addirittura 'Shining', con il bar della navicella che riprende il medesimo dell'Overlook Hotel, che nelle allucinazioni di Jack Torrance era popolato da ospiti e vedeva al bancone il barman con cui lo scrittore impazzito dialogava, persino nel taglio delle inquadrature e nell'illuminazione. 

Al contrario del film del '68 però in 'Passengers' non assistiamo ad uno scontro uomo-macchina, poiché la storia va a posarsi su altri lidi, cioè le varie tappe di una relazione amorosa, che nasce, cresce, s'inceppa, per poi riscoppiare ancora tra i due protagonisti, Jim ed Aurora, che l'incedere degli eventi prima li fa conoscere ed avvicinare, poi li vede allontanarsi ma poi inevitabilmente li riporta uniti nella rincorsa dell'obiettivo comune, che verrà rivelato nel sensazionale ed inatteso finale.

Qualche lungaggine, specie nella parte in cui Chris Pratt recita in solitaria, sparsa qua e là, ma una buona chimica tra il protagonista maschile, non certo un grande attore ma con il phisique du role adatto, e la sempre più lanciata Jennifer Lawrence, convincente anche in questo ruolo più di routine, il surplus di un Michael Sheen nel beffardo ruolo del barista automa dall'aspetto umano ed una straordinaria scenografia (candidata all'Oscar) che ricostruisce un vero e proprio mondo sul veicolo interstellare.

'Passengers' mette da parte i concetti filosofici cari al genere, per concentrarsi sugli esseri umani.

Sottovalutato.

Voto: 7.

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