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La La Land

Regia di Damien Chazelle vedi scheda film

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La recensione su La La Land

di kaosentus
9 stelle
In uno dei più commoventi e riusciti episodi di Mad Men, il pubblicitario Don Draper (il tizio che in questo momento alberga nella mia immagine del profilo) nel descrivere l'allora nuovo di zecca proiettore di diapositive della Kodak usava queste parole: "...Teddy mi disse che in greco nostalgia significa letteralmente dolore che deriva da una vecchia ferita. È uno struggimento del cuore di gran lunga più potente del ricordo. Questo aggeggio non è una navicella spaziale, è una macchina del tempo. Va avanti e indietro. Ci porta in un luogo dove moriamo dalla voglia di ritornare. Non si chiama “ruota', si chiama “giostra”. Ci fa viaggiare nel modo in cui viaggiano i bambini. Gira e rigira, e poi di nuovo a casa. In un posto dove sappiamo di essere amati."
 
Cos'è d'altronde "La La Land", se non un magnifico oggetto nostalgico, dove per 'nostalgico' però non si intende un banale e sterile esercizio citazionistico ma si intende appunto "uno struggimento del cuore di gran lunga più potente del ricordo", e quindi non un sentimento fittizio e artefatto, ma un sentimento vero, reale e di conseguenza potentissimo? Cos'è "La La Land", se non una macchina del tempo, che ci riporta indietro ai fasti del passato, siano essi i fasti del Cinema o dell'Amore? Cos'è "La La Land", se non una giostra, dove ognuno può salire, godersi il giro per cui ha pagato (magari assieme alle persone a cui vuol bene) per poi scendere, svegliarsi dalla magia del divertimento e rimanere con l'amaro in bocca perchè si voleva durasse di più, ancora di più, sempre di più, magari in eterno?
 
Le 14 candidature agli Oscar sono esagerate? Può darsi di sì, può darsi di no. Andrebbe sempre ricordato che le candidature e i conseguenti premi sono ovunque frutto di contingenze e compromessi, quindi non sono mai sintomatici di qualità, nè tanto meno partendo dalle candidature si può arrivare ad affermare che il film che non le abbia ricevute sia brutto a priori. "La La Land" non è perfetto. Ma è un film attento in maniera soprendente al presente, spudoratamente sincero, meravigliosamente confezionato ma soprattutto incredibilmente reale e pregno di vita vera, di vita vissuta, di vita odiata e di vita amata. E il fatto che sia tutto questo pur essendo un musical (il genere favolistico e sognante per eccellenza) è il vero miracolo che il regista 32enne Damien Chazelle ha compiuto.
 
Non so quanti Oscar vincerà, e francamente poco importa. Non so se rimarrà nella tante, troppe volte richiamata "storia del Cinema". So che molto probabilmente rimarrà nel mio cuore, e questo mi basta per consigliarlo a tutti coloro che ancora non l'abbiano visto. "Un brindisi ai folli e ai sognatori": questo triste mondo li sta mettendo sempre più da parte, e bisogna fare qualcosa per fermarlo.
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