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La La Land

Regia di Damien Chazelle vedi scheda film

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La recensione su La La Land

di kubritch
2 stelle

Durante la prima mezzora nella mia testa ronzava un pensiero: Hollywood sta lanciando una nuova star (si parla di questo nel film), modello Natalie Wood (maliziosamente mi sovviene Mulholland drive. " È lei la ragazza".). Dopo poco è arrivata la conferma con la citazione di "Gioventù bruciata" o, meglio, Rebel Without a Cause (di Nicholas Ray! Non so se vi risuona)... e non solo, qualcosa (non dico cosa) mi ricorda "Splendore nell'erba" di Elia Kazan! sempre con la  Wood. Quanti amori tormentati nella sua carriera! Purtoppo o, per fortuna, quando hai visto tanti film non puoi fare a meno di rammentarli. Vogliamo ricordare West side story? Un altro mondo, un altro livello. Vorrei proprio capire cosa ci sia di originale e personale! in questo filmetto per ragazzini sentimentali. La verve, l'energia, l'afflato, l'eleganza di Natalie Wood sono irriproducibili. Non puo' esistere un'altra Natalie Wood come un'altra Audrey Hepburn (v. il lancio sul mercato di Anne Hathaway), un'altra Grace Kelly (G. Paltrow - come no!) e l'attuale hollywood non fa altro che propinanrci pallide imitazioni dei suoi tempi andati. Più che imitazione direi scimmiottamento. Si vede a colpo d'occhio che certi modelli non fanno parte del DNA dei giovani professionisti, attori, ideatori o registi che siano. Non sto dicendo che era meglio prima ma che era un'altra visione del mondo, un altro atteggiamento e l'operazione di riproporre quegli spettacoli non puo' che risultare goffa o sgraziata, volgare. Cosa c'è di nuovo che non abbia visto gia' in Come eravamo - ambizioni e  visioni contrastanti? Mettiamoci anche i favolosi Baker nel frullatore. Veramente mi sento sconfortato ma non tanto per i film prodotti sulla base di mere logiche commerciali, quanto per la stupiditá crescente nel pubblico che si lascia irretire dalle campagne pubblicitarie. Goslin dovrebbe essere una versione aggiornata di Robert Redford per le nuove generazioni? O di Marlon Brando in Bulli e Pupe? A che pro? A parte che sembra un ciocco di legno (performance rifinita dall'editing). Il problema del capitalismo è il rifiuto dell'evoluzione dei modelli sociali. Vale a dire che il progresso riguarda solo la forma e gli strumenti tecnici. La societa' dei consumatori/zombie deve essere quanto più prevedibile e quindi è meglio che resti sempre uguale a se stessa. Idea balzana? Non credo poichè è noto l'uso di tecniche psicologiche a sostegno della consumo. Ecco perché l'industria statunitense dello spettacolo sforna film come questo che servono a rafforzare logore convenzioni borghesi. La star è una gran signora borghese vendicativa. Sogni di cartapesta. Bisogna am metterlo, il leitmotif è accattivante e la conclusione della storia, in sè per sè, non mi è dispiaciuta ma la sua composizione con quell'immaginato flashback, mi è sembrata patetica e attaccata con lo sputo. Almeno in Italia non parlate di realismo in relazione agli ultimi prodotti audiovisivi nordamericani. Non basta una soluzione sghemba o un'inquadratura tremolante. La messinscena è troppo evidente. 

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