Espandi menu
cerca
Civiltà perduta

Regia di James Gray vedi scheda film

Recensioni

L'autore

champagne1

champagne1

Iscritto dal 18 gennaio 2012 Vai al suo profilo
  • Seguaci 47
  • Post -
  • Recensioni 963
  • Playlist 6
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Civiltà perduta

di champagne1
7 stelle

Il maggiore Fawcett all'inizio del secolo scorso vive l'onta di una discendenza infelice (padre etilista) che gli preclude la carriera militare che meriterebbe alla luce delle sue capacità. Quando perciò l'Istituto National Geographic riceve l'incarico di inviare una commissione a fare da arbitro sui confini amazzonici fra Bolivia e Brasile e sceglie lui come capo-spedizione, si getta a capofitto nella ardita e pericolosa impresa con l'ardore di chi spera di trovare una fama personale che possa debellare l'infamia genitoriale.

Quello che non potrà prevedere è che la scoperta di tracce di una civiltà perduta nascosta dalla foresta profonda instillerà nella sua mente un tarlo di interesse ed amore di conoscenza da diventare presto una ossessione che contagerà colleghi, amici e persino la sua stessa famiglia...

 

Biopic di un personaggio realmente vissuto, James Gray realizza un film che non catalogherei come un classico film d'avventura, mentre mantiene aspetti di approfondimento psicologico come nella sua precedente produzione.

Il protagonista è un personaggio integerrimo nella sua dedizione alla Patria e alla famiglia. Vulnerabile sul piano dell'onore dinastico, Fawcett è facilmente manipolabile su questo argomento, ma alla fine ciò che davvero conterà per lui sarà appagare la sua sete di conoscenza, anche a costo della sua stessa vita e quella dei suoi compagni.

Un novello Ulisse che rischia in proprio e non solo denari ed affetti. Perché il suo coinvolgimento nelle esplorazione di terre e costumi diversi dal proprio, gli permetterà di rendersi consapevole delle disuguaglianze esistenti (dallo schiavismo dei nativi allo sfruttamento delle foreste a scopo del lucro di pochi) e lo porterà a rivedere e criticare la sua concezione borghese del mondo,  fino ad andare testardamente controcorrente convinto della giustezza delle sue convizioni.

 

 

Charlie Hunnam è un attore che sa suscitare empatia. Terza scelta dopo Brad Pitt e benedict Cumberbatch, in realtà si rivela all'altezza della situazione e convincente fino in fondo (con una mimica facciale che a me sembra un mix fra Brad Pitt e Johnny Dorelli; ma questo non c'entra!)

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati