Regia di James Gray vedi scheda film
Ha il fascino del cinema d'altri tempi Civiltà perduta di James Gray; fuori da ogni logica produttiva propria della macchina hollywoodiana, l'autore confeziona un'opera esteticamente ineccepibile, con una regia schematica subordinata al piacere della pura narrazione, eccetto alcune sorprendenti svolte metafisiche/spirituali (vedasi il finale), restando comunque fedele alla propria idea di cinema, anche al costo di affrontare le relative difficoltà lavorative che ne derivano. Così, come molti hanno giustamente accostato lo stoicismo del protagonista, mai disposto ad accettare il pensiero comune della non esistenza di Z, a quello del regista stesso, che percorre testardamente una propria idea di cinema (probabilmente antiquata), resta sicuramente il fatto che Civiltà perduta riesca a riesumare il piacere del guardare per conoscere, scoprire. Di fronte ad un film del genere, una persona che, come il sottoscritto, tende ad analizzare i film prima di tutto da un punto di vista concettuale non può che trovarsi in difficoltà: Civiltà perduta entusiasma grazie ad una ricostruzione storica precisa e raffinata, valorizzata da un cast ben calato nelle parti e un ritmo prolisso che, anziché annoiare aiuta lo spettatore a farsi coinvolgere e trasportare lungo le correnti del Rio delle Amazzoni.
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