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Wiener-Dog

Regia di Todd Solondz vedi scheda film

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La recensione su Wiener-Dog

di Mulligan71
8 stelle

Che meraviglia il Cinema di Solondz! Tutti dovrebbero vedere almeno un film di questo regista straordinario, dallo stile unico e sorprendente, capace di trattare argomenti profondi con una leggerezza che sfiora il grottesco, il sogno e le fiabe. Solondz è l'Hans Christian Andersen del Cinema, e in "Wiener-Dog" non fa che confermarlo. Quattro storie minimali, legate, in qualche modo, dalle vicende di un bassotto, sornione (non) protagonista, che attraversa le vite solitarie di quattro personaggi, da un bambino guarito dal cancro a un'anziana burbera alle prese con la morte imminente. Ancora una volta, in soli novanta minuti brillantissimi, Solondz ci parla di tutto, di quel miscuglio di colori che è la vita, dei suoi drammi e della sua tenererezza, della sua solitudine necessaria e di quella subita, e lo fa con i suoi colori pastello, con i suoi nerd, con la sua umanità ritagliata come su tanti cartoncini colorati, ma che risalta ancor più. Tanti momenti memorabili, un ritrovato Danny DeVito, (straordinario il suo episodio), un tocco di Kaurkismaki (senza la vodka) e tanto Woody Allen, quello migliore. Si sorride amaro, agrodolce, e, soprattutto, si riflette e un po' ci si commuove. Solondz è anche l'unico regista che si può permettere un piano sequenza sulla diarrea di un cane, senza infastidire, senza essere gratuito. La gratuità nelle opere del regista di Newark, non esiste, non c'è: lui continua a fare il suo Cinema, fregandosene di tutto e di tutti, per questo uno come lui non deve e non può invecchiare. Il Cinema divorato da sé stesso e dai supereroi (bellissima, a questo proposito, la sequenza dell'aspirante sceneggiatore davanti a Danny DeVito), ha bisogno di uno come lui e, un po', anche il nostro cuore.

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