Regia di Alessandro Di Robilant vedi scheda film
Ho sempre sentito parlare di Falcone e Borsellino, due magistrati che hanno dato la loro vite nella lotta alla mafia, sicuramente due indiscussi eroi italiani. ma c'è da dire che(purtroppo) non sono stati gli unici a "cadere" per questa causa. Un altro dei tanti è Rosario Livatino, "il giudice ragazzino" come lo ribattezzò il presidente della Repubblica di allora, Cossiga. Anche perché era veramente un ragazzino. aveva circa 35 anni quando balzò alle cronache nazionali e ne aveva 38 quanfo fu ucciso nel 1990. Il soggetto è di Nando Dalla Chiesa, figlio del generale Carlo Alberto, altra vittima illustre di Cosa Nostra. Ci viene descritto un Livatino ligio al suo dovere di magistrato, che lavora anche in ferie perché ama il suo lavoro o meglio la sua missione: "Quando moriremo, nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili." E' vero forse il film ha degli schemi un pò televisivi ma colpisce ugualmente per la sua asciuttezza nel trattare vicende e temi complicati. Oltretutto è molto interessante per ricordare una della pagine più oscure del nostro paese e, soprattutto un uomo con un grande senso dello Stato e della giustizia
Ottimo e misurato. Ma se facesse un pò meno "il medico in famiglia?"
In parte come poche altre volte
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