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Si vis pacem para bellum

Regia di Stefano Calvagna vedi scheda film

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La recensione su Si vis pacem para bellum

di JKOR
10 stelle

Un film di grandissimo impatto emotivo, crudo e schietto. Cinema indipendente di grande valore.

Il film di Calvagna è un film nudo e crudo che nelle sua natura indipendente si eleva dalla massa del genere in quanto a qualità, forza ed impatto emotivo.

Un pulp movie che ci racconta con schiettezza un personaggio del quale sonda i sentimenti ambigui e contraddittori con grande capacità: un uomo risoluto e glaciale nella sua missione di killer ma buono, vulnerabile e sentimentale nella sfera affettiva.

Quando incontra la donna con la quale decide di cambiare vita si trova suo malgrado nel bel mezzo di un inferno, di un meccanismo più grande di lui, non potrà uscire più da questo modo di vivere estremo che ha scelto drasticamente.

La vicenda tipica di un action movie o di un drama poliziesco viene saggiamente tenuta alla lunga sullo sfondo, il film nel suo evolversi assume una forte connotazione morale ed emotiva, tragica.

Dapprima lo odi e infine provi pietà e compassione e speri nella sua redenzione, lo spettatore è portato ad interrogarsi e mettere in discussione le categorie di onestà e giustizia nel percorso emotivo avvolgente del protagonista al quale la recitazione di Stefano Calvagna dà corpo e profondità.

Già ad inizio film veniamo trascinati dentro al contesto, bastano le prime inquadrature che culminano nel primo delitto per ricostruire la dimensione del protagonista, il suo percorso verso l'inferno, il baratro nel quale cadrà. Come a dire che quello è già il punto di non ritorno.

Calvagna riesce anche a regalarci degli episodi di alleggerimento che svelano la sua sempre presente vis ironica e la sua incredibile poliedricità come regista ed attore.

Il low budget e i tempi di ripresa ridottissimi non si vedono neanche troppo perchè il film ha un'impianto solido, il montaggio ritmo e credibilità, il cast è ottimo, le scenografie sono essenziali, minimal, e per questo coerenti con i caratteri descritti ed infine la fotografia ha una gran suggestione visiva ed è ben capace di descrivere sia il sublime sia il nulla.

Non ci si annoia mai, la tensione è buona, e il finale come spesso accade nei film di Calvagna è un pugno sullo stomaco come quelli violenti che sferra anche il protagonista.

Infine Calvagna è eccezionale, nella sua interpretazione energico, letale. Riempie lo schermo in modo impressionante, con i tempi giusti ed una presenza scenica di prim’ordine. Il cinema italiano necessiterà sempre di cineasti capaci di sapersi destreggiare nei suoi meandri, capaci di proporre un cinema indipendente, fatto di pochi soldi, ma di grande valore artistico e d’impatto.

Da vedere. Consigliato. 

 

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