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Arrival

Regia di Denis Villeneuve vedi scheda film

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John Nada

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La recensione su Arrival

di John Nada
7 stelle

Una dozzina di ''baccelli'' -così sobriamente soprannominati dai militari degli Stati Uniti-, ovvero delle enormi astronavi dalla suddetta forma, “atterrano” mantenendosi in immobile stallo a mezz'aria, in luoghi apparentemente casuali in tutto il mondo, dal Mar Nero al Montana. La Dr.ssa Louise Banks (Amy Adams), una delle solite eroine donne del cinema femminista di sinuosa fattura abilmente confezionato da Villeneuve, viene contattata dai militari per aiutare a tradurre ciò che gli alieni stanno cercando di dire alla razza umana, e chiedergli "qual è il loro scopo?"

Arrival” non è il solito film di fantascienza su di un atterraggio alieno, il quale segue i cliché del cinema blockbuster d'azione, si tratta piuttosto di un rompicapo denotante una certa sensibilità, che tocca i temi della barriere linguistiche, e del come i governi così come il resto del mondo reagiscano a qualcosa che arriva qui sulla Terra, ma non fa nulla.

Denis Villeneuve è anche il regista del prossimo ''Blade Runner 2049'', e lo scorso anno aveva diretto lo spettacolare thriller di propaganda femminista sui cartelli messicani della droga, “Sicario”. ora con “Arrival” è arrivato- scusate il gioco di parole- anche tra i candidati agli Oscar. Denis Villeneuve ha indubbiamente realizzato alcuni dei migliori thriller intellettualistici e psicologici, degli ultimi anni, da "Prisoners” a “Enemies”; “Arrival” è il suo nuovo film, di fantascienza pensante. Con cui affronta alcune delle domande tipo di tutti i giorni, in materia: "Siamo soli?», «Ci sono altri là fuori?", che potrebbero anche atterrire, se pensate a sufficienza. Tuttavia Denis Villeneuve ha portato questo spunto vicino alla perfezione della sua realizzazione cinematografica, riassumendo la ricerca per trovare questa comunicazione richiedente mesi, onde riuscire a capire che forse -solo forse- non dobbiamo essere spaventati se qualcosa raggiungerà il nostro Pianeta, per non discendervi.

arrivo-amy-Adams La Dr Louise Banks (Amy Adams) è una docente universitaria di linguistica con nient'altro nella propria vita che il lavoro, si vede questo già al primo esempio mostratoci, quando ella torna al lavoro all'università che è deserta, a causa dell'arrivo dei baccelli. O quando torna a casa, e si intrattiene al telefono con la madre, ci viene mostrato quanto essa sia sola. Viene avvicinata dai militari, per andare via con loro ad aiutarli a scoprire cosa i baccelli e le creature che gli abitano vogliono, comunicando attraverso modelli di cerchi e simboli come loro lingua scritta, Louise deve capire quello che stanno dicendo e cosa vogliono dalla Terra.
Amy Adams è brava e pur sempre molto attraente, in questo ruolo di primo piano nel quale ci mostra le vere lotte e il dolore di una figlia perduta, che questo lavoro potrebbe procurarle di nuovo. E' brava in ogni singola scena, a differenza di Ian (Jeremy Renner), uno scienziato che aiuta Louise con il compito che i militari gli hanno affidato. Ian non mette avanti gli stessi valori come fa Louise, non stabilisce lo stesso rapporto con il pubblico come fa Louise, cerca di essere divertente, ma non ottiene la risata che sta cercando. Jeremy Renner non sembra fare proprio questo ruolo, ed offre forse una delle sue peggiori interpretazioni, non toccando alcuna di quelle corde emotive che avrebbero aiutato il film e aiutato il pubblico ad entrare in contatto con lui. Ian e altri personaggi secondari sono i soliti ruoli che unici del film, rientrano un po' in quei cliché del cinema d'azione e di fantascienza, prima citati. essendo duri e senza nessuna vera cura per alcuno, mentre Louise si cura di tutto e di chiunque, anche se lei è da sola.

Il significato di “Arrival” è incentrato sul tema della sensibilità, della necessità di ascoltare l'altro, e di non assumere il peggio degli istinti umani, quando sta avvenendo qualcosa che mette a dura prova la comprensione e la paura del diverso come dell'ignoto. Con questi baccelli in arrivo e, che ovviamente, non comunicano in nessuna forma di linguaggio conosciuta del mondo, bisogna ripartire ponendoci le domande più semplici, onde cercare di ottenere le risposte più semplici. Questo è il punto dove il film è maggiormente interessante, quando Louise e Ian stanno comunicando con le creature aliene; attanagliando l'attenzione comune su come questo potrebbe essere nella realtà, e per il mestiere con cui Denis ha messo in scena tutto questo per noi spettatori, facendoci sentire impegnati con le creature come Louise. Scelta narrativa quella di lasciare avvolte nel mistero i le astronavi-baccello, al cui interno gli scienziati e i militari stanno lavorando per entrare in comunicazione con le creature aliene, mentre i governi stanno discutendo di quello che è evidente in un film come questo. Tuttavia è già stato fatto prima, e non è possibile spazzare via la memoria di questo tipo di genere di film, e di cinema.

Denis Villeneuve aveva lavorato con Jóhann Jóhannsson già in “Sicario” e “Prisoners”. Senza dubbio con la suaa musica Johann svolge la funzione da co-autore sullo schermo, per tutte quelle sequenze sottolineate dal pianoforte, e dai toni alti e profondi, del violino. Egli è stato il principale compositore per la maggior parte dei lavori di Denis, e che, pur essendo un autore di colonne sonore in gran parte ancora sottovalutato, ha una visione di dove tutta la sua musica debba essere posta all'interno dei film, funzionando perfettamente per catturare la migliore esperienza visiva possibile. In particolare, la prima volta che vediamo l'astronave-baccello da un elicottero, la sequenza è emotivamente molto potenziata dall'acuta partitura composta, e dalla stordente fotografia di Bradford Young, con le nuvole che si gettano come una cascata sul lato della parete rocciosa di una montagna, questa scena così come descritta, è stupefacente. Essa definisce e completa il tono per il resto del film, graficamente mozzafiato, e la cui bella musica lo rende quello che è, quasi perfetto, oltre a tutto il resto.

Nel complesso, “Arrival” è stato un grande successo di critica, ha fatto incetta di importanti premi nordamericani e internazionali, oltre che di candidature agli Oscar anche nelle categorie più importanti, da parte di giornalisti e professionisti del settore, oltre ad avere guadagnato un generale plauso dagli appassionati della fantascienza; si può capire perché con tutto quello cui assistiamo durante la visione. L'interpretazione di Amy Adams tiene insieme il film, e lo rende quello che è, gli altri personaggi e le relative interpretazioni, Forest Whitaker compreso, sono quelle del solito tipo di caratteri in queste situazioni. Il risultato cinematografico ottenuto com questa opera da Denis Villeneuve è raggiunto così bene, per avere avuto innanzitutto il coraggio e la professionalità di farlo, e di riportare in alto la popolarità dei baccelloni de “L'Invasione degli Ultracorpi”, di iconografica memoria nella fantascienza, di nuovo in alto, nei cieli di questo genere.



John Nada

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