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Sotto il sole di Satana

Regia di Maurice Pialat vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Sotto il sole di Satana

di hallorann
8 stelle

Donissan è un giovane prete che si definisce “ignorante, rozzo e incapace di farsi amare”. Confessa i suoi tormenti e il suo sentirsi inadeguato al vicario Menon-Segrais, “al seminario ero un allievo mediocre, c’è voluto un miracolo per farmi ammettere al diaconato…”. Indossa il cilicio e si sottopone a punizioni corporali, l’abate lo invita a raggiungere un padre confessore che potrà essergli da aiuto. Germaine detta Mouchette è una ragazza ambiziosa e spregiudicata, amante di Cadignan, un marchese in disgrazia, lo uccide con un colpo di fucile. Al medico e politico Gallet, altro suo amante sposato con due figli dice di essere incinta e di aver ucciso Cadignan mentre tutti credono sia stato un suicidio. Lui le risponde:”La tua storia sembra un sogno…”. Intanto Domissan in campagna fa uno strano incontro, un uomo gli si affianca dapprima soccorrendolo e facendoli accorciare la strada, poi sfruttando la sua debolezza lo bacia e lo insidia, è Satana. “Cervello di fango, cane accucciato, bestia sottomessa” gli dice, ma il prete lo scaccia, si addormenta e l’indomani riprende il camino. In un sentiero incontra Mouchette, legge la sua anima, sa tutto di lei, nell’affrontarla ritrova forza e vigore. Rientrata a casa Germaine si suicida, Domissan giunto in ritardo porta il suo corpo all’altare nel tentativo di donarla a Dio. Rimproverato per questo scandaloso gesto, viene inviato in un luogo appartato per un periodo di prova e solitudine morale. Qui comincia ad essere amato e riconosciuto, compie un miracolo e trova la liberazione dai conflitti interiori in un confessionale con gli occhi rivolti al cielo. SOTTO IL SOLE DI SATANA vinse tra i fischi la Palma d’Oro a Cannes nel 1987 strappandola a LA FAMIGLIA di Ettore Scola. Non fu del tutto demeritata. Cerebrale e antipopolare la pellicola di Maurice Pialat (anche attore nei panni di Menon-Segrais) si lascia guardare con interesse per vari motivi. Tratto dall’omonimo libro di Bernanos presenta, attraverso le figure principalmente di Domissan e Mouchette, la rappresentazione del bene e del male. Il sacerdote è inizialmente convinto che la risposta ai suoi quesiti e alla sua mediocrità sia nell’autopunirsi per poter raggiungere la grazia di Dio. La sua sottostima viene colmata dall’incontro-scontro-visione con il male e con Satana. Con loro ingaggia un duello dialettico, contrastato e vincente, nonostante dica a un collega che “il male è dappertutto e ci ha vinti da tempo”. Da questa sorta di autoanalisi prende coscienza del suo ruolo toccando vette di santità. Ma il male che ha sconfitto pare averlo ugualmente (conta)minato nella salute. Mouchette è l’ipocrisia, l’inganno, l’immoralità e il male nascosto nella normalità che esplode improvviso contro gli altri e se stessa. Se il romanzo ha una forte connotazione cristiana con annesse riflessioni sull’esistenza del male e messaggi di amore verso il prossimo tra gli altri, SOTTO IL SOLE DI SATANA film è più distaccato, quasi laico, suggestivo e austero nelle tematiche espresse, nella componente scenografica e nei caratteri dei protagonisti. I dialoghi talvolta sono criptici e verbosi o troppo lunghi (soprattutto nella prima parte). Ciò che affascinano e appaiono riusciti sono la visione metafisica di bene e male, fede, superstizione e misticismo. “La superstizione è una negazione dell’intelligenza”. L’interpretazione a dir poco fantastica e sofferta di Gerard Depardieu è inscindibile dal giudizio complessivo dell’opera.

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