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La battaglia di Hacksaw Ridge

Regia di Mel Gibson vedi scheda film

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Tiaz gasolio

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La battaglia di Hacksaw Ridge

di Tiaz gasolio
5 stelle

La battaglia di Hacksaw Ridge – La Recessione.
Quinto film per l'attore-regista Mel Gibson. Dopo quello famosissimo che non parla di corridore azteco questa volta decide di raccontarci la mitica sotria del primo soldato obiettore di coscienza. Sì, avete letto bene: il primo soldato obiettore di coscienza. Lo so che come concetto è difficile da comprendere, soprattutto perché da noi in Italia con "obiettore di coscienza" intendiamo lo stato in cui un uomo versa quando non ha voglia di farsi la naja, cioè quell'atteggiamento o stile di vita intrapreso dal giovane diplomato prima degli anni '90 per non partire per il servizio di leva obbligatorio. Un atteggiamento e un vocabolo praticamente scomparsi dalla lingua italiana con la soppressione della leva militare. Inutile (si spera) spiegarvi che un obiettore di coscienza è una persona che ripugna la violenza e rifiuta l'utilizzo delle armi. Ma il signor Desmond Doss, quando la guerra è iniziata, non aveva le idee ben chiare. Complici un padre violento e una disavventura giovanile, decide di arruolarsi senza aver mai toccato un'arma, ma soprattutto con la ferma convinzione di non volerne mai toccare una. Ma chi potrà mai sostenere questo ragazzo nella sua folle decisione di partire per la guerra disarmato? La madre? Il padr? La fidanzata? Ovviamente no. C'è solo una persona (più o meno) che poteva sostenere una decisione così folle; una persona nel cui nome sono state fatte e se ne stanno facendo di tutti i colori, il grandissimo amico di Mel Gibson: Dio. Pensavate che a 'sto giro il signor Gibson si sarebbe risparmiato il sermone? Purtroppo no, perché, pur inserito in una magnifica fotografia, coadiuvato da una fantastica regia, per ben 60 minuti contati ci viene propinato un bello smaronamento volto a mostrarci la convinzione del sig Doss, ma che risulta essere un bel pippone su Dio e Gesù; ed è solo quando state per alzarvi sulla vostra poltrona per bestemmiare che finalmente inizia la guerra. Anche se avevamo avuto un piccolo assaggio per qualche minuto all'inizio, sino ad ora la storia di Gesù stava un poco stancando, se non addormentando. Ci ritroviamo nel mezzo della battaglia di Okinawa, ed è proprio qui che vediamo tutta la maestria di Mr. Gibson, perché la resa della battaglia è superlativa. Sullo shermo vediamo un'azione esagerata con esplosioni, corpi smembrati, bombardamenti e soldati che sparano; come spettatori riusciamo a seguirne perfettamente lo sviluppo, a non confondere i vari protagonisti sentendoci compeltamente immersi in mezzo alla azione. Vediamo lo svilupparsi dell'azione eroica del protagonista Desmond Doss, allibiti da quanto ha fatto questo ragazzo in mezzo alla battaglia, senza nulla per difendersi; coprendiamo il fatto che per compiere queste azioni, oltre a un'incrollabile fede, non gli è mancato anche un grandissimo culo, oppure c'è da dire che qualcuno dall'alto lo vegliava. In conclusione Mel Gibson non sbaglia neanche questa volta, proponendo un film girato in maniera spettacolare con una fotografia e regia fantastiche; unica pecca ,forse, la prima parte ed in generale il troppo sottolineare la mano di Dio in tutte le cose, capisco che il concetto debba essere trasmesso al pubblico ma il continuo ripeterlo rende la cosa un po' troppo bigotta e noiosa.
per insulti anche non costruttivi.
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La Recessione
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