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Animali fantastici e dove trovarli

Regia di David Yates vedi scheda film

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La recensione su Animali fantastici e dove trovarli

di valeria_91
8 stelle

Un fantasy ben costruito, coinvolgente, all'altezza dei precedenti film della saga di Harry Potter.

David Yates ritorna sul grande schermo dopo aver già magistralmente diretto gli ultimi quattro avvincenti capitoli della saga letteraria di Harry Potter, nata dal genio della britannica Joanne Rowling. Lo stile e le scelte registiche richiamano i precedenti film creando un piacevole continuum con la storia principale: chi generalmente, come la sottoscritta, diffida degli spin off delle grandi pellicole, non ne rimarrà deluso. 

Il libro si propone come uno dei testi scolastici utilizzati ad Hogwarts: l'autore è il mago Newt Scamander, il quale viaggia per il mondo alla ricerca di specie sconosciute di animali fantastici al fine di studiarli, classificarli e proteggerli dall'uomo. Il film narra dell'arrivo a New York di Newt e della sua magica e misteriosa valigetta: qui i babbani sono chiamati "no-mag" e la scuola di magia e stregoneria più rinomata è quella di Ilvermorny, mentre l'organo di governo più importante è il MACUSA (Magico Congresso degli Stati Uniti d'America). Un nuovo mondo, insomma, parallelo a quello conosciuto dai fan nel quale si svolgono le  vicende di Harry e dei suoi amici, una porta aperta sull'universo frutto della penna di una mente dalla fantasia prodigiosa. I fatti si collocano in un periodo storicamente di molto antecedente all'arrivo di Harry e della minaccia di Voldemort, e ciò fornisce adeguato pretesto per inserire molti elementi protagonisti dei film della saga principale, quali il simbolo dei Doni della Morte (il ciondolo che Percival Graves dona a Credence), il riferimento alla misteriosa Leta Lestrange (la quale richiama subito alla mente Bellatrix) e l'apparizione del mago Grindelwald (guest star a sorpresa della quale non riveleremo il nome). L'organicità estremamente coerente della storia ed il richiamo alle pellicole già viste è, a mio parere, uno degli elementi forti del film e il maggior sostegno al pretesto di autenticità e verosimiglianza dei fatti narrati.

Ben lungi dall'essere una storia per bambini, il film presenta una serie di elementi fortemente drammatici i quali, mescolandosi al ricco intreccio della trama, mantengono alto il coinvolgimento dello spettatore, stimolando una certa empatia nei confronti non solo degli eroi, ma anche dello sventurato antagonista. 

Il film vanta poi un cast di attori di tutto rispetto: accanto a star del calibro di Colin Farrell e Jon Voight (nei panni del direttore del giornale, Henry Shaw) troviamo nomi quali Eddie Redmayne (The Danish Girl, La teoria del tutto), Katherine Waerstone (Vizio di forma) e Samantha Morton (Elizabeth: The Golden Age, Minority Report, Accordi e disaccordi, il quale le valse l'Oscar come Miglior Attrice non Protagonista).

 

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