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Forever Young

Regia di Fausto Brizzi vedi scheda film

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La recensione su Forever Young

di mc 5
1 stelle

Uno dei film più PARACULI che io abbia mai visto nella mia ormai lunga vita. Un'opera che -dopo averla attentamente valutata- non posso che detestare con ogni mia forza. In principio Dio creò i cinepanettoni. Che a me facevano schifo ma almeno erano onesti nelle loro palesi dichiarazioni d'intenti. Poi il fenomeno prese ad esaurirsi ed ecco che alcuni registi -forse fiutata l'aria- diedero forma ad una nuova triste creatura: i cinepanettoni "de sinistra" (o progressisti) che avevano come immagini ricorrenti le fattezze dei soliti noti (Bisio, Littizzetto, Finocchiaro etc). Ed ora ecco che sta attecchendo l'ultima tragica neonata della commedia italiana: il cinepanettone RENZIANO. Sì perchè dovete sapere che Fausto Brizzi (autore di una serie di film uno più irrilevante dell'altro) è amico personale nonchè regista di riferimento dell'onorevole Matteo Renzi (ne ha curato l'allestimento -per dire- delle sue celebri "Leopolde"). E possiamo affermare che lo stile registico del Brizzi è perfettamente assimilabile allo stile politico del presidente del consiglio: non si capisce se è di destra o di sinistra perchè è talmente "tirabile da ogni parte" che potrebbe esser tutto e non esser niente, una roba furbetta che pare moderna ma è di sapore democristiano nella propria vaghezza, poi è tutta all'insegna della piacioneria in modo da poter attirare un po' tutti. Il film è di un'antipatia da far ribollire il sangue, con questa moltitudine di personaggi tutti stereotipati e fasulli. E' IL TRIONFO DELLA SCENEGGIATURA PARACULA. Ruoli scritti coi piedi, dialoghi banali ed insulsi. Situazioni che attengono ad un fiorire di stereotipi proprio per poter piacere a cani e porci. Il tutto avvolto in un' atmosfera così renzianamente ovvia che non ci si crede. Le coppie (svariate) che popolano il film sono una meno credibile dell'altra ma talmente ruffianamente piacione apposta per far invaghire il pubblico bue da mulltisala.(esordio fulminante al box office al secondo posto degli incassi). Tra il cast appare perfino tale Claudia Zanella (attrice scarsissima) che abbiamo saputo essere nientemeno che la moglie (o compagna) dello stesso Brizzi. Lillo furbetto e bravissimo altrove (grandioso in "Seiunozero" alla radio), qui si fa portavoce di un personaggio triste e deprimente. Fabrizio Bentivoglio (attore di conclamate doti professionali) qui si abbassa ad un personaggio di uno squallore unico (e recitato -pure- squallidamente). Luisa Ranieri poco più che una macchietta. La Ferilli poteva pure starsene a casa sua, per quello che fa....E che dire di un Teo Teocoli che fa veramente pena, recita come un cane, dando vita ad uno dei personaggi più brutti mai visti in ambito di cinema italiano (eppure tutti i critici giù ad elogiarlo). In un cast terribilmente assemblato si salva solo una bravissima Lorenza Indovina (la babbiona che s'innamora di Bentivoglio): lei -pur penalizzata da un personaggio orribile- riesce ad essere (come spesso le succede) donna/attrice di gran classe, talento e fascino. Ma è troppo poco per un film irritante nella propria sciocca faciloneria sentimentale. I dialoghi ricorrenti tra un improbablle violinista obeso (Stefano Fresi) e un fastidioso Teocoli-mattatore sono la morte definitiva di un film indifendibile.

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