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I Magnifici Sette

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Regia di Antoine Fuqua

Con Denzel Washington, Chris Pratt, Ethan Hawke, Vincent D'Onofrio, Byung-hun Lee, Manuel Garcia-Rulfo, Martin Sensmeier, Peter Sarsgaard... Vedi cast completo

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Trama

Il magnate Bartholomew Bogue esercita il suo fatale controllo sulla cittadina di Rose Creek. Gli abitanti, oppressi da soprusi e vessazioni, trovano un insperato aiuto in sette fuorilegge, giocatori d'azzardo e mercenari, chiamati a proteggerli: Sam Chisolm, Josh Faraday, Goodnight Robicheaux, Jack Horne, Billy Rocks, Vazquez e Red Harvest. Mentre preparano la cittadina alla violenta resa dei conti che sta per arrivare, i sette mercenari si ritroveranno a lottare per qualcosa che va ben oltre il semplice denaro.

Approfondimento

I MAGNIFICI SETTE: IL REMAKE MODERNO DI UN CLASSICO

Diretto da Antoine Fuqua e sceneggiato da Nic Pizzolatto e Richard Wenk, I magnifici Sette propone una moderna visione della storia classica I sette samurai di Akira Kurosawa, già al centro di un remake americano del 1960 (I magnifici sette) firmato da John Sturges. Al centro della storia vi è la cittadina di Rose Creek, sotto il controllo spietato dell'industriale Bartholomew Bogue. Dopo l'ennesimo sopruso, i cittadini disperati, guidati da Emma Cullen, assumono per la loro protezione sette persone, tra fuorilegge, cacciatori di taglie, giocatori d'azzardo e pistoleri professionisti: Sam Chisolm, Josh Faraday, Goodnight Robicheaux, Jack Horne, Billy Rocks, Vasquez e Red Harvest. Mentre preparano la città a una violenta resa dei conti che sanno sta per arrivare, i sette mercenari si ritrovano a combattere per qualcosa che va al di là dei soldi.

Con la direzione della fotografia di Mauro Fiore, le scenografie di Derek R. Hill, i costumi di Sharen Davis e le musiche di James Horner e Simon Franglen, I magnifici Sette è un western con al centro un gruppo speciale di persone, unite dal desiderio di combattere e annientare la tirannia. Con altruismo e spirito di auto sacrificio, i sette protagonisti, che vivono tutti al di fuori della legge, fanno qualcosa di molto generoso per aiutare la comunità. In loro, non c'è un secondo fine, si aiutano l'uno con l'altro, fanno affidamento solo sulle loro pistole e nel loro intimo sono convinti che devono combattere contro una forza esterna, sapendo di avere remote possibilità di riuscita. Sanno che moriranno molte persone e che qualcuno di loro potrebbe non arrivare alla meta ma agiscono perché sono convinti che difendere Rose Creek sia la cosa giusta da fare.

Sulla scelta del remake, lo stesso Fuqua dichiara: «Kurosawa ha influenzato la filmografia americana più di quanto la gente se ne sia resa conto, e I sette samurai è presente nel nostro film sotto ogni forma, è nel suo DNA; è la madre dei film del genere. Ho visto quel film e subito dopo ho deciso che avrei voluto fare il regista. Kurosawa ha girato quel film con la profondità di campo, grandi primi piani, grandi scene panoramiche ed è stato l’interprete all'ombra dei samurai, non importa se buoni o cattivi. I personaggi di Kurosawa sono ronin, uomini violenti e pericolosi, ma anche servizievoli, che è quello che significa la parola samurai. Tutto ciò è stato utile a Sturges per il suo film e, naturalmente, ancor di più per questo. Il film di Sturges è incredibile, fatto quando l'America vedeva sé stessa in un certo modo - continua Fuqua, descrivendo la differenza tra il film del 1960 e il suo nuovo film - c'è stato un periodo in cui gli eroi del Western avevano una genuinità in bianco e nero. Ma, con il tempo, gli eroi cambiano e ciò determina la sua traduzione di quel mondo. In seguito, gli eroi Western sono diventati più tenebrosi, più complicati e anche un po’ più pericolosi. Il John Wayne di Ombre rosse si trasformò nel John Wayne di Sentieri selvaggi; dopo il Vietnam, ci furono film come Il mucchio selvaggio, in cui sono protagonisti i cattivi di cui ci si innamora comunque. Le persone possono rispecchiarsi con un personaggio più complesso ma non molto rispettabile».

I PERSONAGGI PRINCIPALI

Protagonista principale di I magnifici Sette è l'attore Denzel Washington, interprete del personaggio di Chilsom. Guardia giurata di Wichita e ufficiale di pace in cerca di banditi per il West, Chilsom viene ingaggiato dalla giovane vedova Emma Cullen, impersonata da Haley Bennet, per vendicarsi di Bartholomew Bogue, il ricco industriale tiranno portato in scena da Peter Sarsgaard, e liberare la sua cittadina, popolata da agricoltori, pastori e minatori sfruttati.

Accettando l'incarico anche per vecchie questioni irrisolte nei confronti di Bogue, Chilsom assembla una squadra di pistoleri e ricercati, considerati tra i migliori del West. Il primo ad accettare la proposta di Chilsom è il giocatore d'azzardo di grande saggezza Josh Faraday, svelto con la pistola e bevitore supportato da Chris Pratt.

A Washington e Pratt si affiancano un numero variegato di giovani attori, chiamati a interpretare personaggi provenienti da varie parti del mondo: Ethan Hawke per il pistolero Goodnight Robicheaux, un'anima persa che dopo la Guerra civile ha vagabondato per il West; Vincent D'Onofrio per il cacciatori di indiani Jack Horne, un montanaro sopravvissuto da solo nella natura selvaggia; la star sud coreana Byung-Hun Lee per Billy Rocks, abile nel lancio dei coltelli e grande amico e confidente di Goodnight; l'attore messicano-americano  Manuel Garcia-Rulfo per il ruolo del ricercato messicano Vasquez e l'attore nativo americano Martin Sensmeier per l'indiano Comanche Red Harvest. Tutti loro accettano la sfida per motivi diversi: uno è lì perché ha fatto un sogno. Un altro perché ha perduto la famiglia. Uno è lì per un amico. Un altro perché ha un segreto che non può rivelare. Poi c'è quello che è lì perché non ha altro da fare. Nessuno di loro fa parte del gruppo per motivi etici, ma tutti si ritrovano insieme casualmente per fare la cosa giusta, e questo li fa sentire bene e gli dà la spinta a proseguire.

Trailer

Commenti (13) vedi tutti

  • Deludente rivisitazione western dei sette samurai e dei magnifici sette. Attori sbagliati e fuori ruolo a cominciare da un imbarazzante Denzel W.Forse l’unico film deludente di Fuqua, che invece ci ha abituato a capolavori di film d’azione. I remakes sono di solito fallimentari.Questo è addirittura un doppio, tra il ridicolo e il patetico.

    commento di Decimo
  • Per essere teso lo è bene in certi momenti ma sarà anche per la lunghezza o non è il mio Genere,la visione risulta non del tutto piacevole.voto.4.

    commento di chribio1
  • L'unico merito di questo film risiede nell'aver corretto alcuni errori del primo adattamento western ed eliminato il ridicolo machismo di Brynner. PEraltro ridicola la prima sparatoria dove i cattivi escono tutti alla spicciolata giusto giusto per farsi ammazzare. Voto 5------- MENO

    commento di Brady
  • Film per amanti del genere, rifatto bene con "facce" giuste, le Colt 45. Bella la melodia finale , quanti ricordi......belli !!!! Film voto 7

    leggi la recensione completa di ivcavicc
  • Rivisitazione dignitosa di un classico .

    leggi la recensione completa di daniele64
  • Ottimo remake di un classico western del 1960

    leggi la recensione completa di Furetto60
  • Apprezzabile remake, storia classica e immortale.

    leggi la recensione completa di tobanis
  • Film che si vede con piacere anche se strizza un po' troppo l'occhio al politicamente corretto. Malgrado l'impegno di Fuqua........Kurosawa e Sturges sono di un altro pianeta.

    commento di ripley2001
  • ***Cast multietnico, cliché prevedibili e una rilettura narrativa elegante e attenta ai dettagli. Remake anticapitalista e politicamente corretto ma senza passione. Qualche tocco ironico, le scene d’azione ben fatte e un ‘cattivo’ tutto sommato convincente non tolgono però al film quel sapore convenzionale che alla fine non emoziona più di tanto.

    commento di Estonia
  • Remake di un film che è stato un capolavoro degli anni'60, che a sua volta era un remake de I sette samurai di Akira Kurosawa. Solo un aggiornamento in chiave terzo millennio, dove l'epica di John Sturges viene "sporcata" col cinema dark di Sergio Leone. Non che sia un difetto, ma ci sono Costner e Kasdan che sarebbero più classici di Fuqua.

    leggi la recensione completa di Marco Poggi
  • Altro remake, ma in grande stile!

    leggi la recensione completa di lino99
  • Questo Paese ha identificato la democrazia con il capitalismo e il capitalismo con Dio. Per cui opporsi al mercato è come opporsi a Dio ...

    leggi la recensione completa di champagne1
  • Fuqua non è Sturges, che non è Kurosawa. Ma questo remake del remake si fa guardare: un The Avengers nel Far West con tanto di Occhio e Falco e la Vedova....rossa.

    leggi la recensione completa di alan smithee
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alan smithee di alan smithee
5 stelle

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16 recensioni sufficienti

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La recensione più votata delle positive

scapigliato di scapigliato
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Ci sono un nero, un indiano, un messicano, un cinese, un irlandese, un cajun e un americano. Non è una barzelletta. È l’epoca Obama. Un’epoca dove le quote razziali sono un insulto al buon senso e al verosimile narrativo, e dove i poliziotti, bianchi, uccidono ancora uomini disarmati e neri. Si credeva che dopo il Django Unchained di Tarantino (2014), sempre di influsso… leggi tutto

6 recensioni positive

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La recensione più votata delle negative

AlbertoBellini di AlbertoBellini
4 stelle

  Sulla scia delle recenti produzioni western, Antoine Fuqua mette mani sullo storico 'The Magnificent Seven', a sua volta rivisitazione de 'I Sette Samurai' di Kurosawa. Per un amante del western cinematografico quanto me, prodotti come questo remake di Fuqua non possono che risultare sbagliati sin dalla propria concezione; tra omaggi e citazioni più che altro relativi (e… leggi tutto

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Recensione

giurista81 di giurista81
6 stelle

Buon approccio al western per Antoine Fuqua che rinnova la collaborazione con Denzel Washington ed Ethan Hawke, già diretti nell'ottimo Training Day (2001). Il film è un remake del successone (in Europa, meno in America) diretto nel 1960 da John Sturges. Non si contano i morti, davvero copiosi, assai di più di quanti se ne contassero in uno spaghetti western. Molte…

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