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Hell or High Water

Regia di David Mackenzie vedi scheda film

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La recensione su Hell or High Water

di pazuzu
8 stelle

 

Tanner (Ben Foster) entra ed esce di galera, perché tra aggressioni e rapine (nonché l'assassinio fortuito, pare, del padre) è abituato ad oltrepassare continuamente il limite della legalità; il fratello Toby (Chris Pine) invece ha sempre rigato dritto, ma ha accumulato debiti che non riesce a riscattare, e con l'imminente scadenza dell'ipoteca rischia di perdere definitivamente la casa di famiglia e tutto il petrolio che ha sotto, che vorrebbe invece lasciare ai figli per il loro sostentamento futuro. Riuniti dopo il ritorno del primo in libertà, i due progettano una serie di piccoli colpi a delle banche con l'intenzione di fermarsi al raggiungimento della somma necessaria per estinguere l'ipoteca. Ma le loro performance destano presto l'attenzione del ranger del Texas Marcus (Jeff Bridges) che, coadiuvato dal partner Alberto (Gil Birmingham), si adopera per chiudere la carriera lavorativa col botto prima di andarsene in pensione.

 

 

Hell or High Water è un ottimo esempio di western moderno, aggiornato ai problemi tipici di questi tempi, alla nuova povertà, alle nuove radici della disperazione, e Mackenzie lo gira con mano invisibile, stando ben attento a non esprimere giudizi e a non dividere preventivamente i personaggi tra buoni e cattivi, anzi a far sì che sia proprio il lato umano della vicenda a far emergere, se non la legittimità, almeno la comprensibilità delle azioni dei due fuorilegge. Il gioco delle coppie al centro del film, benché moralmente sbilanciato in partenza, non vede la forbice allargarsi proprio per la concretezza delle loro istanze: perché se Tanner è da tempo un piccolo criminale, stavolta ruba per una buona causa, mentre Toby ci è diventato per stretta necessità e non ne va neanche fiero, tanto da chiedere espressamente al figlio maggiore di non imitarlo. Il cattivo, quello vero, per loro come per i due tutori della legge, come per tutti i cittadini che si odono esprimere un parere al riguardo, è il sistema che autorizza una banca a sfilare sotto al naso gli averi a chi è in difficoltà. Da qui l'ironia e la genialità nella trovata di Tanner e Toby: rapinare proprio le banche della compagnia che ha in mano l'ipoteca, per riscattarla, paradossalmente, con i suoi stessi soldi rubati.

 

 

Un minutaggio inferiore, ma non per questo minore importanza, viene concesso all'altra coppia, quella dei tutori della legge, con l'umorismo caustico e un po' razzista del ranger Marcus – con un grandissimo Jeff Bridges, migliore attore del lotto: aria imbolsita e la parlata greve e pastosa, probabilmente accento texano - contrapposto alla flemma e alle doti di incassatore del partner mezzo comanche e mezzo messicano Alberto. In un film dove prevalgono i colori caldi, in curiosa assonanza con il temperamento focoso dei due personaggi principali, non può non esser segnalata la qualità di una colonna sonora assolutamente in linea nei toni, che si divide tra i brani fisiologicamente più ambientali dello score scritto da Nick Cave e Warren Ellis, ed il country (tra gli altri) dei texani Townes Van Zandt e Waylon Jennings.

 

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