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Zanna Bianca alla riscossa

Regia di Tonino Ricci vedi scheda film

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La recensione su Zanna Bianca alla riscossa

di mm40
2 stelle

Burt accorre in Klondike dove il suo amico Ben, cercatore d'oro, è in pericolo. Troppo tardi: Ben è stato assassinato e ha lasciato un figlioletto e un cane, Zanna Bianca, di cui Burt dovrà prendersi cura. Zanna Bianca sarà decisivo nel doveroso progetto di vendetta.

Zanna Bianca alla riscossa (titolo di per sè insignificante, ma tralasciamo) non è nè il primo, nè l'ultimo sequel - o presupposto tale - dello Zanna Bianca diretto nel 1973 da Lucio Fulci, che ebbe buon successo di pubblico. Lo stesso Fulci infatti nel 1974 diresse un Il ritorno di Zanna Bianca, mentre è firmato da Maurizio Pradeaux, sempre quell'anno, I figli di Zanna Bianca. Altri ne seguiranno; man mano che la saga si evolve, la storia originale di Jack London perde peso (e perde di senso) nell'economia della trama; qui lo scrittore americano non viene neppure evocato nei titoli di testa, durante i quali la sceneggiatura risulta un parto esclusivo delle menti e delle firme di Sandro Continenza e Giovanni Simonelli. Tanto meglio per tutti, visto che la pellicola è un insipido polpettone di buoni sentimenti e vendetta patinata sulla neve; violenza: il minimo necessario, azione: poca, per agevolare la visione di un pubblico fiacco e bolso, caratterizzazioni: spigolose, personaggi monodimensionali e facilmente inquadrabili nel più banale dei confronti buoni vs. cattivi. A tratti persino il cane sembra recitare controvoglia. Fra gli interpreti: Henry Silva, Maurizio Merli, Renzo Palmer, Benito Stefanelli, Donald O'Brien; musiche adeguatamente piatte di Carlo Rustichelli; la produzione è modesta, ma non misera, eppure è proprio l'idea di fondo del prodotto ad ancorarlo alla serie C del cinema nostrano, nel 'genere' che neppure può permettersi di aspirare al trash. Si segnala il nome da pornoattore affidato a uno dei personaggi del film: Ben Dover. 2/10.

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