Regia di Michael Dudok de Wit vedi scheda film
Il naufragio su un isola deserta come metafora della vita.
Coproduzione internazionale con la presenza tra gli altri dello Studio Ghibli, anche se la cifra stilistica risulta tipicamente francese.
Sembra più di leggere una graphic novel che guardare un film d’animazione, sia per l’assenza totale di dialoghi che per i tempi narrativi decisamente contemplativi che per la grafica, spesso in campo lungo, che mescola stilizzazione e cura per il dettaglio con una grande attenzione per i contrasti di luce e ombra.
La storia si sviluppa con alcuni momenti di tensione ma senza traumi irrimediabili, perché in fondo su tutto aleggia malinconicamente la consapevolezza che il dramma più grande è legato alla natura della vita stessa e alla sua inevitabile fine.
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