Espandi menu
cerca
Lo chiamavano Jeeg Robot

Regia di Gabriele Mainetti vedi scheda film

Recensioni

L'autore

undying

undying

Iscritto dal 10 giugno 2002 Vai al suo profilo
  • Seguaci 125
  • Post 41
  • Recensioni 2990
  • Playlist 58
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Lo chiamavano Jeeg Robot

di undying
8 stelle

Mix di azione, noir e dramma portato sullo schermo da un regista che solleva verso la perfezione una sceneggiatura in stile Troma (con rimandi a Toxic Avenger), tradotta in immagini di suggestiva efficacia e di notevole potenza visiva...

 

Enzo (Claudio Santamaria) è un ladruncolo di poche pretese, ma per sopravvivere è costretto a compiere diversi furti fino a trovarsi coinvolto in qualcosa di molto più grande: uno spaccio di droga che vede agire due cosche di malviventi. Purtroppo l'operazione finisce in tragedia ma una sparatoria finita nel sangue (con lui in caduta libera da un enorme fabbricato in costruzione) permette ad Enzo di comprendere che un bagno nel Tevere, avvenuto pochi giorni prima, tra fallati bauli contenenti una sconosciuta sostanza chimica, lo ha reso quasi immortale e potentissimo. Dovrà prendersi cura di Alessia (Ilenia Pastorelli) ragazza problematica e rimasta orfana perché il padre è morto nello scontro a fuoco durante il fallito passaggio di eroina...

 

locandina

Lo chiamavano Jeeg Robot (2015): locandina

 

Stravagante lavoro, opera prima di un debuttante che dimostra di conoscere molto bene il mestiere della regia e, soprattutto, i riferimenti a cui Lo chiamavano Jeeg Robot, inevitabilmente, rimanda: e non si tratta del solo, meno noto rispetto a Goldrake, cartone di animazione giapponese citato nel titolo (comunque è una bella trovata il continuo ripetersi in sottofondo della sigla), quanto del riuscito mix tra svariati generi tra i quali predomina il poliziesco o noir italiano eccezionalmente evocato dal bravissimo Luca Marinelli, qui nei panni de lo Zingaro, sorta di Giulio Sacchi o Gobbo nuova maniera (alter ego di Tomas Milian dunque, e non solo per l'accento romanesco come anche per le posture, le espressioni e le "polari" reazioni emotive).

 

Luca Marinelli

Lo chiamavano Jeeg Robot (2015): Luca Marinelli

 

Lo chiamavano Jeeg Robot affronta, con riuscita efficacia, più argomenti: la politica e il razzismo (citati subliminalmente dai murales in sottofondo); l'attenzione per i diversi e la possibilità di recupero (il protagonista principale, via via che scorre il tempo, sempre più consapevole della necessità di sapersi spendere per gli umili e i più indifesi); l'amore e il suo profondo senso affettivo (il gelido porno su dvd fruito dal protagonista cede il posto a più caldi e teneri abbracci con Alessia, giovane e svampita apparentemente, ma dal cuore enorme e pronta a sacrificarsi per gli altri).

 

Claudio Santamaria

Lo chiamavano Jeeg Robot (2015): Claudio Santamaria

 

Aggiungiamo che le due ore del film passano velocissime grazie alla ottima regia e alle (finalmente in uno degli ultimi prodotti italiani) convincenti (e commoventi) interpretazioni. 

Tanto di cappello, dunque, al bravo Gabriele Mainetti che riesce a fondere un film da cassetta (a rischio catalogo Troma, poichè "fumettone" in stile Toxic Avenger, vendicatore tossico a cui forse il regista voleva di proposito agganciarsi) con una profondità di pensieri e di intenzioni in grado di risollevarsi dalla mediocrità e dalla noia di certi lavori destinati (in prevalenza) al periodo natalizio.

 

Claudio Santamaria

Lo chiamavano Jeeg Robot (2015): Claudio Santamaria

 

Ciliegina sulla torta: le affascinanti canzoni di Anna Oxa (Un'emozione da poco) e Loredana Bertè  (Non sono una signora) che riescono a creare, per il dissonante contrasto tra eventi e sonorità, un riuscito effetto già percorso in passato in Ammazzare il tempo (anche lì si udiva Un'emozione da poco), Nero (presente Fiordaliso con Non voglio mica la Luna) e Alta tensione (I ricchi e poveri con Sarà perché ti amo)...

Alla fine, quando qualche lacrimuccia scende leggera sui nostri volti, le parole di Santamaria sui titoli di coda ci riportano indietro di oltre 30 anni, e se abbiamo una certa età ci ritroviamo a cantare, magari solo sussurrandone il testo, con un sussulto al cuore...

"Corri ragazzo laggiù
vola tra lampi di blu
corri in aiuto di tutta la gente
dell'umanità 
Corri e và  per la terra
vola e và  tra le stelle
tu che puoi diventare JEEG"...

 

Ilenia Pastorelli

Lo chiamavano Jeeg Robot (2015): Ilenia Pastorelli

 

Il bluray della Lucky Red è semplicemente stupendo e offre il film in Hd nel formato 2.35:1 con efficace (e potentissima) traccia in Dts HD Master (esperienza di immersione nell'ambiente acustico assolutamente da provare). Extra di lusso con un bel backstage di circa un'ora, scene tagliate, provini degli attori, storyboard, papere sul set, trailer ed il cortometraggio del regista Tiger boy...

Edizione perfettamente in linea con l'alta qualità del prodotto. 

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati