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Gli ultimi saranno ultimi

Regia di Massimiliano Bruno vedi scheda film

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Julia1994

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La recensione su Gli ultimi saranno ultimi

di Julia1994
9 stelle

Come si fa a condensare in appena lo spazio di un film una moltitudine di tematiche attuali, e a farlo egregiamente?
Questa la domanda che rimbomba nella mente dopo aver visto "Gli ultimi saranno ultimi".

 

Il film è una fotografia della realtà resa amara e poetica grazie all'uso di musiche e luci. E la bravura degli attori -di tutti gli attori- sta nel sapere bilanciare perfettamente delicatezza e tensione; dolcezza e crudezza.
Insomma il film è un pugno, e una carezza.

 

Luciana (Paola Cortellesi) perde il lavoro. Non viene licenziata, sia ben chiaro, non le viene rinnovato il contratto. Che per l'azienda è diverso, ma per Luciana è uguale.
Si ritrova a dover pensare al futuro suo, del marito Stefano (A. Gassmann), incocludente e svogliato, in attesa dell'affare che cambi la loro vita, e all'arrivo di un bambino.
Nel frattempo in città arriva Antonio (F. Bentivoglio), che deve vedersela coi pregiudizi e con un passato oscuro, che lo porterà a scelte ben diverse da quelle prese in precedenza. Non è certo l'unico a combattere con lo sguardo indagatore della gente. Per motivi sicuramente diversi -sia da lui che tra loro- anche Simona (I. Spada) e Manuela (I.C.Di Monte) sanno bene che significa essere oggetto del chiacchiericcio dei passanti.
Ad arricchire il cast del film ci sono tutti quei personaggi come Loredana (M. Di Biase); Adriano (M. Giuliani); Bruno (S. Fresi)...che completano ogni scena, senza mai risultare di troppo, o banali.

 

L'aspetto più rilevante nel film consiste proprio nell'analizzare, in maniera totale, bilanciata, mai facendo prevaricare un elemento su un altro, tante sfaccettature della vita quotidiana, fatta di prosa e di poesia, di sentimenti contrastanti. Gli stessi sentimenti contrastanti che proverà lo spettatore seduto sulla poltroncina, chiamato a riflettere, a porsi domande, a sorridere e a commuoversi.

 

Una sceneggiatura (scritta anche dalla stessa Cortellesi, insieme a Furio Andreotti e Gianni Corsi) perfetta, che dona un ritmo piacevole, per quanto crudo, all'intero film.
Una regia, quella di Massimiliano Bruno, mai banale. Il montaggio crea un intreccio che non lascia spazio a buchi e domande di interpretazione.

Le musiche, di Maurizio Filardo sono quel filo in più nella trama dell'opera che arricchisce e completa il tutto.

E, se avrete la pazienza di aspettare i titoli di coda, la calda voce di Paola Turci renderà ancora più dolce il vostro rientro a casa.


Le prove degli attori sono qualcosa di fenomenale. Ognuno di loro porta negli occhi una quantità di tristezza pari a quella di speranza; il tentativo di cambiamento e la difficoltà di abbandonare le proprie radici sono ben evidenti.
Probabilmente l'interpretazione migliore della carriera di Paola Cortellesi. Aiutato forse dal ruolo, risulta uno dei migliori attori dell'intero film Fabrizio Bentivoglio. Per non parlare di Stefano Fresi, intensissimo, per quanto occupi breve spazio (da un punto di vista temporale)  all'interno della pellicola.

O di Ilaria Spada, decisamente sottovalutata dal panorama cinematografico.

 

Apprezzatissimi anche i camei di Valerio Aprea e di Raffaele Vannoli, che danno al film quella luce di familiarità e l'idea che dietro a un bel progetto del genere ci siano davvero persone che si vogliono bene.
E a cui, alla fine, voglio bene pure io. Io, che esco dal cinema commossa e arricchita.

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