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Manchester by the Sea

Regia di Kenneth Lonergan vedi scheda film

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La recensione su Manchester by the Sea

di Utente rimosso (cinerubik)
8 stelle

Tutto è effimero, anche l'apparente certezza di ciò che siamo nel mondo. Lee (Casey Affleck) vive a Boston e lavora come tuttofare in un vastissimo complesso condominiale; stucca le pareti, sgorga gli scarichi intasati, si "sciroppa" i piccoli problemi degli inquilini e lo fa con indifferenza e menefreghismo con il solo intento di far scorrere più velocemente un giorno dopo l'altro. Lee è un uomo in fase di stallo, una sorta di "dead man walking" senza la forza (e/o la voglia) di tornare a vivere. Le sue giornate si susseguono così, fino al giorno in cui gli viene comunicata l'avvenuta morte del fratello Joe, a causa di un arresto cardiaco. Il triste avvenimento lo porta a tornare nella piccola Manchester, città gelida e marittima nella quale un tempo è vissuto felice, dove un cielo di piombo forma spesso un tuttuno col mare e le principali attività sono pesca e navigazione. Tornando, Lee dovrà fare i conti con il passato e assumersi responsabilità alle quali ha scelto di disabituarsi. Una storia toccante, da assimilare piano piano, così come il regista Kenneth Lonergan ha scelto di offrirla a noi spettatori, con un accurato utilizzo del flash-back, per mettere a nudo ogni piccolo dettaglio e rivelare quali avvenimenti hanno reso Lee, l'uomo disconnesso dalla vita che è oggi. Proprio la strategia dei salti temporali impedisce di focalizzare la vicenda più nel dettaglio, senza rischiare di "guastarne" la visione. Non posso far altro che applaudire i protagonisti (su tutti Affleck e Michelle Williams), davvero coinvolgenti ed espressivi ad eccezione forse del giovane Lucas Hedges che mi ha lasciato perplesso in un paio di passaggi. Senza respiro ho assistito al palesarsi del dramma, mentre le note dell'Adagio in Sol minore di Remo Giazotto facevano breccia nel mio cuore e "forzavano" le ghiandole lacrimali. Condivido pienamente i numerosi riconoscimenti (tra i quali tre premi Oscar) ottenuti dal film. Una storia che parla di quella redenzione che non viene cercata perché arrivi a porre fine alla sofferenza, ma di quella alla quale, ormai, si è indifferenti, poiché accettare uno sbaglio (umano), non è comunque rimuoverne le conseguenze. Bellissimo spaccato di vita che mostra quanto sia sottile l'equilibrio delle cose e quanto breve sia la distanza che separa le gioie e i drammi. Applausi sinceri da parte mia.

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