Regia di William Friedkin vedi scheda film
Dopo la morte del collega per mano del trafficante Eric Masters, il poliziotto Richard Chance varca l’invisibile confine della legge e pur di avvicinare il trafficante arriva a rubare dollari veri per acquistarne di falsi. Ma l’esito dell’operazione è incerto e non finisce proprio bene per tutti…
A distanza di dieci anni da L’esorcista, Friedkin dirige probabilmente il suo film più riuscito.
Considerabile come il prototipo dei polizieschi nel decennio in cui ne uscirono a dozzine, Vivere e morire a L.A. spicca per una (pre)potenza visiva che i suoi imitatori faticheranno a raggiungere.
Tra inseguimenti in contromano in autostrada, esplosioni improvvise di violenza e scene d’azione che più verosimili si muore, la pellicola mischia completamente i ruoli sulla carta, arrivando a chiedere ai buoni violenze che di norma contraddistinguono i cattivi.
E l’atmosfera che si respira è adrenalinica come non mai, quasi si percepisce il sudore sulla pelle nell’inseguimento tra gli argini prosciugati del Los Angeles River. Merito della fotografia.
Violenza oltre le righe, non adatto ai deboli di stomaco.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta