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La vita è meravigliosa

Regia di Frank Capra vedi scheda film

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21thcentury schizoid man

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La vita è meravigliosa

di 21thcentury schizoid man
10 stelle

"La vita è meravigliosa" è un film che non ha bisogno di presentazioni. Un Frank Capra al massimo della sua ispirazione e un James Stewart all'apice della sua bravura sono le punte di diamante di una straordinaria commedia drammatica che mescola magistralmente risate e lacrime.

All’inizio del film sentiamo le voci di alcune persone che, nel giorno della Vigilia di Natale, pregano per un certo George Bailey (James Stewart). Le loro preghiere giungono fino in cielo, dove vengono udite dagli angeli, che da lassù osservano le azioni che i comuni mortali compiono sulla Terra. George, nato e residente a Bedford Falls, ha una moglie, Mary Hatch (Donna Reed), e quattro figli, Janie (Carol Coombs), Zuzu (Karolyn Grimes), Pete (Larry Simms) e Tommy (Jimmy Hawkins), e si guadagna da vivere gestendo una cooperativa edilizia, la Bailey Costruzioni e Mutui, che ha ereditato da suo padre, Peter Bailey (Samuel S. Hinds), ma a causa dei gravi problemi economici in cui versa la sua impresa ha intenzione di uccidersi, rinunciando così al bene più prezioso che venga concesso all’uomo: la vita.
Manca soltanto un’ora prima che egli si butti giù da un ponte: durante quel lasso di tempo un angelo di seconda classe, Clarence Oddbody (Henry Travers), che sta attendendo da duecento anni di ricevere le ali, viene informato su tutto quello che l’aspirante suicida ha fatto nel corso della sua esistenza, da quando, da bambino, ha salvato suo fratello, Harry (Todd Karns), dall’annegamento fino a quando, da adulto, ha fatto costruire una serie di case per le classi meno abbienti affinché potessero avere un tetto sotto cui vivere.
George è sempre stato gentile con tutti, non ha mai fatto del male a nessuno, anzi, si è sempre prodigato per aiutare coloro che si trovassero in difficoltà. Adesso, però, è lui a navigare in cattive acque: suo zio, William Bailey (Thomas Mitchell), ha perso gli ottomila dollari che avrebbero salvato la sua ditta dal fallimento, e George, dopo essersi abbassato a chiedere aiuto, peraltro inutilmente, al perfido e avido Henry F. Potter (Lionel Barrymore), un individuo senza scrupoli che pensa solo ad arricchirsi sulla pelle dei poveri, ha deciso di risolvere i suoi guai finanziari togliendosi di mezzo una volta per tutte.
Clarence viene inviato sulla Terra per impedirgli di ammazzarsi, e per portare a buon fine il suo compito l’angelo cerca di fargli capire quanto lui sia importante per gli altri mostrandogli cosa sarebbe successo se non fosse mai venuto al mondo.
Suo fratello non sarebbe mai diventato grande, quindi non avrebbe potuto partecipare come soldato alla Seconda Guerra Mondiale, nel corso della quale ha salvato molte persone diventando un eroe, perché sarebbe affogato da piccolo; sua moglie non si sarebbe mai sposata, condannandosi così a una vita solitaria e infelice; suo zio sarebbe stato ricoverato in manicomio; sua madre (Beulah Bondi) avrebbe tirato a campare gestendo una pensione; l’intera Bedford Falls sarebbe finita sotto il dominio del signor Potter, che perciò avrebbe potuto spadroneggiare a suo piacimento; il farmacista per cui lavorava da bambino, il signor Gower (H. B. Warner), sarebbe stato condannato a vent’anni di prigione per aver involontariamente avvelenato un cliente, e una volta uscito di galera sarebbe diventato un senzatetto, perché nessuno gli avrebbe dato un lavoro in seguito a quella disgrazia che George aveva impedito che succedesse. Dopo aver visto come sarebbero andate le cose senza di lui, George capisce che la sua esistenza non è stata inutile, e si convince che valga la pena di continuare a vivere.
Quando torna a casa dalla sua famiglia scopre che tutti i suoi amici sono disposti ad aiutarlo a racimolare il denaro necessario per evitare il tracollo della sua azienda; e mentre tutti cantano felici e contenti, George trova un regalo speciale da parte di Clarence, un libro, “Le avventure di Tom Sawyer”, con una dedica che dice: “Caro George, ricorda che nessun uomo è un fallito se ha degli amici. P.S. Grazie delle ali! Con affetto, Clarence”. Dal suono di una campana George capisce che l’angelo che gli ha fatto tornare la voglia di vivere è finalmente riuscito ad ottenere le tanto agognate ali, e il film finisce così, con il protagonista che ritrova la speranza e la serenità in uno dei finali più struggenti che si siano mai visti e con noi spettatori che versiamo fiumi di lacrime.
Realizzato nel 1946, “La vita è meravigliosa” è considerato un classico del cinema natalizio, ma questa definizione è riduttiva, perché si tratta di un’opera senza tempo, dal valore universale, la cui bellezza non viene minimamente scalfita dallo scorrere inesorabile degli anni. Sette decenni dopo, infatti, la pellicola appare più bella che mai, e continua ad appassionare e commuovere, nonostante le ripetute visioni. Frank Capra è in stato di grazia e dirige senza sbagliare un colpo, mentre gli attori si calano con maestria nei rispettivi ruoli regalando interpretazioni degne di nota.
Il film, sceneggiato da Capra insieme a Frances Goodrich, Albert Hackett, Jo Swerling e Michael Wilson, inizia come una commedia, per poi trasformarsi in un dramma angosciante e doloroso; ma il passaggio da un tono all’altro avviene senza scompensi e il regista e i suoi sceneggiatori riescono nel miracolo di rendere credibile il lieto fine dopo aver fatto sprofondare il protagonista nell’angoscia più totale.
E pensare che tutto nacque da un racconto scritto da Philip Van Doren Stern, “The Greatest Gift”, che l’autore regalò ai suoi conoscenti per Natale e che sarebbe dovuto diventare un film con Cary Grant nei panni del personaggio principale; ma gli sceneggiatori che vennero incaricati di trarne un copione. tra cui Dalton Trumbo, non riuscirono a cavarne nulla di buono, quindi il progetto finì nelle sapienti mani di Capra, con il risultato che tutti conosciamo.
Il cast, come già accennato in precedenza, è ottimo, sia nei ruoli principali che in quelli secondari. Stewart era una garanzia, nessuno meglio di lui poteva incarnare l’uomo comune travolto dalla disperazione che trova la forza per rialzarsi dopo aver toccato il fondo, e infatti la sua prova è magnifica.
Bravissima anche la Reed, che non fa affatto rimpiangere Jean Arthur, alla quale il regista avrebbe voluto affidare la parte di Mary per ricomporre con Stewart la coppia di protagonisti degli splendidi “L’eterna illusione” (1938) e “Mr. Smith va a Washington” (1939). Accanto a loro uno stuolo di comprimari di lusso come Henry Travers, Lionel Barrymore, Thomas Mitchell, Beulah Bondi, Gloria Grahame (Violet Bick) e Ward Bond (Bert Jameson), che contribuiscono a rendere memorabili personaggi che si stampano nella memoria dello spettatore.
Guardandolo non si direbbe, ma il film, che si svolge durante un inverno nevoso (come si può vedere nell’indimenticabile scena in cui George, ebbro di felicità, corre sotto una fitta nevicata augurando Buon Natale a chiunque incontri sul suo cammino), venne girato in piena estate, in California, in un ranch di proprietà della RKO, nel quale lo scenografo, Jack Okey, diede vita all’immaginaria cittadina di Bedford Falls con tanto di case, negozi e quant’altro servisse per renderla il più vera possibile.
All’epoca non fece sfracelli al botteghino e non vinse neanche un Oscar (nonostante avesse avuto cinque nomination: per la regia, il film, l’attore protagonista, il montaggio e il sonoro; le prime quattro statuette andarono a “I migliori anni della nostra vita”, 1946, di William Wyler, la quinta ad “Al Jolson”, 1946, di Alfred E. Green), ma questo non gli ha impedito di diventare un classico intramontabile del cinema americano, a cui sono stati tributati numerosi, per non dire innumerevoli, omaggi in film, telefilm e serie d’animazione.
Quest’anno “La vita è meravigliosa” compie settant’anni (l’anteprima americana ebbe luogo a New York il 20 dicembre del 1946), ma non li dimostra affatto. E’ un film immortale che non invecchia mai. E’ uno di quei casi in cui tutto funziona a meraviglia e non c’è un solo ingranaggio fuori posto. Da vedere e rivedere all’infinito. Con una bella scorta di fazzoletti, naturalmente.

 

https://starless1979.wordpress.com/

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