Regia di Blake Edwards vedi scheda film
Una storia narrata con delicatezza e maestria, secondo i canoni di Blake Edwards, regista e sceneggiatore di questo film di grande successo, interpretato dalla bravissima Julie Andrews nel ruolo di Victor/Victoria.
Ambientato in una fascinosa Parigi del 1934, il film è stato interamente girato negli studi di Pinewood, non lontano da Londra, dove sono stati ricostruiti hotel,bar, locali per omosessuali, bagni turchi, stradine e piazze tipiche della capitale francese degli anni 30, 15 studi e un boulevard lungo oltre 120 metri.
Blake Edwards ha realizzato la sceneggiatura basandosi su una vecchia pellicola del 1934, prodotta in Germania e diretta da Reinhold Schuenzel e interpretato da Renate Muller, cui seguì un remake nel 1957, sempre in Germania.
Il film apre con Victoria (Julie Andrews) cantante di locali notturni in crisi esistenziale perchè non riesce a realizzarsi nel suo lavoro.
Incontra Toddy (Robert Preston), omosessuale e showman, appena licenziato dopo una lite con un amico, e la sua vita prende una svolta. Toddy propone a Victoria di travestirsi da uomo, trasformandola in un ballerino androgino ed effeminato.
Inizialmente riluttante, Victoria accetta, e l'idea di Toddy ha grande successo.
Parigi in breve scopre questa nuova star ambigua e misteriosa, che si fa chiamare Victor. Incuriosisce, tra i tanti, anche un affarista americano, suo ammiratore, certo King Marchand (James Garner) che comunque non è del tutto convinto della sessualità di Victor.
Si rivolge ad un investigatore privato, che scopre la vera identità di Victoria. Da lì alla nascita di un grande amore il passo è breve, ma c'è il terzo incomodo, Norma, amante di King, che scatena uno scandalo di tali proporzioni da far mettere in cattiva luce il suo ex.
Tutto viene comunque chiarito, Norma scompare nel nulla e Victor ritorna a essere Victoria.
A Toddy il compito di inventare una nuova ambigua stella: perchè non imitare Victor?
E' un film delizioso, mai volgare, con le musiche eccelse di Henry Mancini e la buona interpretazione di Julie Andrews, moglie del regista, che ha sapientemente "recuperato" l'attrice, che ricordiamo principalmente come diva di film musicali e per bambini (Mary Poppins, premio Oscar, e "Tutti insieme appassionatamente" ). Meno memorabili, film poco fortunati: "Il sipario strappato" (1966) e "Hawaii" (stesso anno).
Con Blake Edwards assistiamo al ritorno al successo della brava Julie, con "Il seme del tamarindo" (1974) e con "10".
Mi piace ricordare alcuni grandi successi di Blake Edwards, che non possono essere dimenticati: "Operazione sottoveste", "Colazione da Tiffany", "I giorni del vino e delle rose", "La pantera rosa", "La grande corsa".
Una curiosità: tutti i film di Edwards sono stati musicati da Henry Mancini, autore tra l'altro della immortale "Moon River":
"Colazione da Tiffany" ha vinto l'Oscar, così come la canzone de "I giorni del vino e delle rose". Senza dimenticare il tema celeberrimo a livello mondiale de "La pantera rosa".
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