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L'infanzia di un capo

Regia di Brady Corbet vedi scheda film

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La recensione su L'infanzia di un capo

di alan smithee
6 stelle

72° FESTIVAL DI VENEZIA - ORIZZONTI

L'attore piuttosto noto Brady Corbet (L'appartamento spagnolo, Giovani si diventa, Eden, Escobar: Paradise lost, Sils Maria) esordisce da regista nel lungometraggio con questo ambizioso film: quasi un thriller a sfondo storico, tratteggiato da situazioni esoterico-horror sulla ipotetica nascita, nel periodo a cavallo tra le due guerre mondiali, di un futuro nefasto, terribile dittatore, assimilabile ai più feroci ed efferati stermnatori di popoli del XX secolo.

Stacy Martin in sala Darsena

Un nuovo, alternativo ed ipotetico Hitler in erba, la quintessenza della cattiveria che nasce da frustrazioni infantili a cura di genitori ossessionati da una parte (la madre, Berence Bejo, fanatica cattolica di ricca famiglia, intransigente ed incapace di amore ed affetto, al padre (Liam Cunningham), ufficiale militare d'alto rango, sempre assente ed autoritario per antonomasia.

Il bambino si chiude pertanto in un mondo tutto suo, fatto di ostinazione e capricci che lo isolano da amicizie coetanee e lo legano solamente alle figure di una domestica anziana ma accondiscendente (Yolande Moreau) e di una giovane e timida insegnante (Stacy Martin).

Il cast del film in Sala Darsena: da sinistra Brady Corbet, in bianco Berenice Bejo

 

Il film bizzarro, forse pure troppo ambizioso, che ci ricorda, a partire proprio dal piccolo personaggio sinistro, sin dai suoi tratti somatici – capigliatura vaporosa in testa – l'horror Il presagio e il suo seguito La maledizione di Damien, ove l'horror vira, impreziosendosi, di connotati storico-fantasiosi che non possono non risultare allarmanti, conoscendo tutto ciò che di drammatico e mostruoso è andato creandosi nella Mitteleuropa durante l'intervallo tra le due guerre.

Il film procede per capitoli un po' pedanti, ma ottimanete e minuziosamente ricostruiti, fino ad un epilogo concitato e scandto da una musica allarmante molto efficace, che fa presagire, rivelandocelo, la costituzione di una nuova dittatura alternativa e speculare al nazismo, e soprattutto l'avvento di un nuovo agghiacciante personaggio in grado di condizionare il corso ed il destino di un intero continente. In ben due ruoli di contorno, di cui uno invero fulmineo ma essenziale, oltre che finale, troviamo pure la star Robert Pattinson.

 

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