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Viale del tramonto

Regia di Billy Wilder vedi scheda film

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La recensione su Viale del tramonto

di barabbovich
8 stelle

In fuga da alcuni suoi creditori, lo sceneggiatore Joe Gillis (William Holden) finisce accidentalmente nella casa hollywoodiana di Norma Desmond, una ex diva del cinema muto ormai in declino (Gloria Swanson) che vive con il maggiordomo Max (Von Stroheim). Diventato l'amante ed il mantenuto di Norma, Joe tenterà di scappare dalla gabbia dorata nella quale è imprigionato, soffocato dall'atmosfera mortifera che vi aleggia. Ma finirà ucciso dalla donna ormai impazzita, accecata dalla gelosia nei confronti di una giovane rivale (Olson). All'arrivo delle macchine da presa della Paramount, Norma racconterà l'accaduto credendo di trovarsi sul set di un film di De Mille. Girato interamente in flashback (il film inizia come Mounsieur Verdoux di Chaplin, con il morto che racconta retrospettivamente la propria vita, ma lo stesso Wilder si era servito di questa tecnica ne La fiamma del peccato), osannato dalla critica e premiato con due statuine da Oscar per la sceneggiatura e per la colonna sonora, Viale del tramonto calca sul doppio registro della spietatezza del mondo del cinema e dell'efferatezza insita nello scorrere del tempo. Il film è pervaso da un'atmosfera gotico-necrotica, intarsiata dalla presenza di vecchie glorie del cinema ormai dimenticate (tra cui un Buster Keaton assai invecchiato), dalle fotografie dei tempi andati, dalla presenza inquietante e teutonica di Erich von Stroheim, regista ormai eccentrico al sistema hollywoodiano e da quella di Cecil B. De Mille nella parte di se stesso. Wilder miscela con lucida crudeltà elementi di finzione e realtà (la Swanson era realmente in piena eclissi), ottenendone un effetto inquietante. Visto a distanza, è forse proprio l'atmosfera eccessivamente artefatta del film a renderlo meno credibile. La villa dove è girato il film è quella del miliardario Paul Getty.

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