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Deep Web

Regia di Alex Winter vedi scheda film

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La recensione su Deep Web

di mm40
4 stelle

Nel cosiddetto 'deep web', una parte remota di internet difficilmente accessibile e popolata da utenti esperti nella quale vigono l'anonimato e l'irrintracciabilità, lo spaccio di droga è all'ordine del giorno. Il sito Silk road in particolare ha fatto grossi affari per molti anni con la vendita di sostanze illegali, finchè i servizi segreti americani sono riusciti a risalire al principale responsabile di tale immensa comunità virtuale, una sorta di eBay o di Amazon della droga.

 

Deep web è un documentario dai toni di inchiesta che nella prima mezzora scarsa parla del vero e proprio deep web, per poi declinare i suoi interessi a favore di Ross Ulbricht e di Silk road, focalizzandosi sull'arresto e il processo al primo e la chiusura del secondo. Perchè non intitolarlo allora Silk road o La storia di Ross Ulbricht? Presumibilmente perchè Deep web attira più potenziale pubblico. Il film a ogni modo segue in parallelo le indagini di un giornalista della rivista Wired e quelle, ben più approfondite e mirate dal punto di vista legale, effettuate dall'FBI; la parabola di Silk road viene raccontata per sommi capi e sul personaggio di Ulbricht oltrettutto rimangono serie ombre, tanto che difficilmente si potrebbe ritenere di aver compreso di più, vedendo questo lavoro, di quanto una rapida escursione fra le pagine di Wikipedia non possa rivelare all'utente medio di internet. Alex Winter, il regista, ha girato e spesso anche recitato per la televisione in primis: che il taglio di Deep web sia essenzialmente da piccolo schermo è indiscutibile, pur non essendo in alcun modo un prodotto di cattiva televisione. Ma un po' meno sensazionalismo, un ritmo più uniforme (l'inizio accelerato, la parte intermedia rilassata, quella finale sonnolenta) e qualche notizia chiara e verificata in più non avrebbero guastato: sostanzialmente il film si schiera a favore di Ulbricht o lo fa quantomeno sembrare un possibile innocente; la storia del processo però non parla di clamorosi dubbi o di palesi ingiustizie nei confronti dell'imputato, come Deep web pacificamente fa. Il filo rosso della narrazione è il giornalista di Wired Andy Greenberg, la voce off originale è quella di Keanu Reeves. Dettaglio emblematico sulla fattura del documentario: Greenberg viene di tanto in tanto ripreso in momenti quotidiani e, a seconda della stagione di cui si sta parlando, è ritratto mentre esce di casa in pantaloncini e maglietta oppure con la cuffia e il cappotto pesante: in tutto ciò ha sempre la stessa identica barba e l'impressione evidente è che il film sia stato girato tutto di seguito. 4/10.

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