Regia di Joachim Rønning, Espen Sandberg vedi scheda film
Un continuo ripetersi di scene già viste, trame già scoperte, battute trite e ritrite diventate ormai imbarrazzanti e, nonostante il grosso budget, pieno di orrori visivi se non logici. Lasciando da parte le assurdità narrative come "Galileo ha passato tutta la vita a cercare il tridente di Poseidone" che portano le mani a coprirsi la faccia per il ridicolo (passando sopra anche al fatto che il diario del più importante fisico italiano fosse scritto tutto in inglese) e il bassissimo livello della sceneggiatura, non si può ignorare come la coputer grafica, in un film che già dal trailer sembrava proporre solo questo di decente, sia stata davvero, in alcune scene, un pugno nell'occhio (Jack Sparrow da giovane, il finale nelle fintissime acque che si chiudono). Proprio questo finale è infatti la cosa più brutta del film. Se con la stronz*ta di Galileo non si era ancora ammazzata del tutto la fisica, possiamo dire che questo accade negli ultimi 20 minuti: dopo una rivelazione straziante che non poteva avvenire con frase peggiore ("Cosa sono per te? Un tesoro...") uno dei personaggi rimane sepolto sotto una ventina di metri d'acqua, ma incredibilmente nessuno sembra ricordarsi, neanche una fiera astronoma quindi donna di scienza, che i corpi, anche morti, in acqua galleggiano. Poi ci sarebbero tante altre cose da dire ma ormai sarebbe come sparare a un cadavere in decomposizione. Unica nota positiva: Kaya Scodelario che è davvero strafiga.
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