Regia di Claudio Caligari vedi scheda film
Non essere cattivo è un film postumo di Claudio Caligari che riprende le tematiche del precedente "amore tossico". Cesare e Vittorio sono due amici sbandati che vivono a Ostia di espedienti. Sembrano due protagonisti di un romanzo di Pasolini per i quali lavorare è una bestemmia, che cercano di vivere di espedienti, ma senza realizzazione, senza alcuna possibilità di affermazione. I protagonisti del fim sono tre: Ostia, una prigione. Anche se il film è girato per di più in esterni, sembra di essere in prigione. Le case popolari, i bar da ritrovo, i palazzi in costruzione, la casa diroccata di Cesare, persino il mare sembrano sabbie mobili dalle quali è impossibile liberarsi. La gente di Ostia nasce nelle sabbie mobili e lì inevitabilmente finirà per morirci senza alcuna via d'uscita.
Cesare, interpretato da uno straordinario Luca Marinelli, non ci sta a morire a Ostia, non ci sta a lavorare per quattro soldi, vuole di più, crede di meritare di più, idealizza anche la sua storia d'amore, con castelli in aria sogna, ma alla fine la realtà disullude e la sua tragica fine non lascia speranza. Quella speranza che, invece, Vittorio decide di inseguire lavorando come muratore. Vittorio, forse, è più illuso di Cesare: crede di essere uscito dal giro della delinquenza scegliendo un lavoro e la famiglia ma è anche lui, forse ancora più di Cesare uno sconfitto costretto a lavorare per guadagnare due soldi che non lo salvano dalla miseria che la moglie, in finale di film, gli rinfaccia con rabbia. Sconfitto e predestinato ad un futuo nelle sabbie mobili di Ostia è anche il figlio di Cesare. Il finale del film, infatti, non è un finale di speranza, ma un finale di rassegnazione,, di sconfitta, di sfiducia. VOTO 7,5
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