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Standoff - Punto morto

Regia di Adam Alleca vedi scheda film

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La recensione su Standoff - Punto morto

di Maciknight
7 stelle

E’ un film sorprendente, che fin dal primo minuto non consente distrazioni per una sapiente dosatura registica ed attoriale di dialoghi intensi ed angoscianti unitamente ad una mai sopita tensione, uno dei migliori made in USA degli ultimi anni.

E’ un film sorprendente, che fin dal primo minuto non consente distrazioni, ed una volta tanto non per il ritmo frenetico delle azioni di troppa filmografia americana degli ultimi decenni ma per una sapiente dosatura registica ed attoriale di dialoghi intensi ed angoscianti unitamente ad una mai sopita tensione connessa al pericolo di vita di tutti i personaggi coinvolti ed alle contromisure che verranno poste in essere da essi per sopravvivere e prevalere. Non è un film politicamente corretto, pur facendo emergere anche virtù e buoni sentimenti di alcuni protagonisti, in particolare nel protagonista positivo (che descrivo in seguito) che così si riscatta da un passato sciatto ed individualistico. Qualità che fanno da contraltare alla feroce determinazione, cinicamente professionale, di un killer interpretato da Laurence Fishburne, attore che ci prende in contropiede, in quanto abituati a vederlo in ruoli di poliziotto scientifico o investigativo in diverse serie televisive, qui invece riveste un ruolo inconsueto con estrema bravura e credibilità. Straordinaria l’interpretazione della giovane protagonista (Ella Ballentine), un’intelligente e curiosa ragazzina che frappone “difensivamente” e costantemente tra lei ed il mondo esterno un’inseparabile macchina fotografica, che sarà il motivo per cui si troverà in pericolo di vita e troverà protezione in un altro personaggio memorabile (Thomas Jane), il primo e unico disponibile in un’area di provincia piuttosto isolata. Individuo che rivelerà doti di adattamento a situazioni di crisi e capacità di reazione che non sono certo comuni ma sono prerogativa di coloro che hanno avuto una formazione militare particolare. Una sfida psicologica e pragmatica tra due uomini, non certo ad armi pari e che avrebbe potuto risolversi rapidamente, ma che l’inventiva degli autori riuscirà a prolungare con estrema credibilità e passione, trasmettendo agli spettatori non superficiali numerosi significati esplicitati ma anche intrinsechi, parallelismi, paradossi e colpi di scena. Un film che non si può collocare in semplici categorie settoriali, in quanto ne coniuga diverse, con un ulteriore valore aggiunto dell’ottima ambientazione, scenografia e sceneggiatura. Un voto più che sufficiente, un film che merita fiducia per i suoi contenuti tutt’altro che banali, uno dei migliori made in USA degli ultimi anni.

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